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Barone spiega il cambio in corsa: “La situazione era insostenibile”

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Il sindaco Giovanni Barone
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L’unico a non aver parlato in queste ore era il sindaco Giovanni Barone. Lo fa adesso con Santa Croce Web. Il terremoto politico che ha scosso Palazzo di Città ha lasciato cicatrici profonde nel rapporto con gli ex alleati e costretto il primo cittadino a ricercare una nuova maggioranza. I nuovi assessori sono Filippo Frasca (che porta in dote la consigliera Giusy Zisa) e Riccardo Cognata, al rientro in squadra dopo le dimissioni di un anno fa da consigliere. Hanno rimpiazzato Giavatto e Robusti, revocati dopo la “guerra fredda” delle ultime settimane. Ma per governare serviranno altri numeri e l’unico modo per raccattarli è fare riferimento agli oppositori di questi due primi anni e mezzo (da Schembari in giù) in Consiglio comunale.

Sindaco, i motivi della rottura con i quattro “dissidenti” sono tali da giustificare l’esclusione dall’esecutivo di mezza coalizione?

“Sì. Non si può, da parte di due assessori, a mio modo di vedere, sottoscrivere un documento politico di tale portata. La rottura è partita da quattro consiglieri che pretendevano da me di impormi sulla volontà di un loro collega per la firma di una mozione su vicende del Consiglio comunale, per altro alla fine mai votata. La cronica ma soprattutto volontaria assenza ingiustificata di Giavatto e Robusti era diventata insostenibile anche agli occhi dei cittadini: presentarsi di colpo all’ultima giunta senza neanche una chiamata è stata una provocazione inaccettabile”.

Come si spiega il ritorno di Frasca, che un anno e mezzo fa era stato revocato dal suo incarico?

“Davanti all’esigenza di ricostruire una squadra di governo la scelta più logica era di affidarmi a chi era stato il mio primo assessore designato in campagna elettorale”.

Con gli attuali assetti – numeri alla mano – non esiste una maggioranza in Consiglio. Come farà a garantirsela? E’ realistico pensare a un appoggio esterno da parte di Liberi di Scegliere e Chiara Zago?

“Il Consiglio Comunale è l’organo sovrano che rappresenta l’intera comunità. Il mio dovere è portare avanti il programma per cui sono stato eletto, ai consiglieri la responsabilità di scegliere l’indirizzo politico per questi ultimi due anni”.

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