Home News Cronaca Loris, le ombre mentono? Faida tra famiglie: la sorella di Davide attacca
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Loris, le ombre mentono? Faida tra famiglie: la sorella di Davide attacca

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Quello che si vede rientrare in casa alle 8.32 di sabato 29 novembre è davvero Loris? Una perizia di parte, commissionata dall’avvocato difensore Francesco Villardita, sembra ribadire il contrario: “C’è un’incompatibilità fra il soggetto non noto che si vede rientrare dal portone di casa e la sagoma di Loris. Le due non corrispondono” spiega il penalista. Le immagini della telecamera dell’emporio Vanity and House, infatti, registrerebbero un’altezza diversa delle due figure analizzate. Il punto di riferimento sarebbe il portalettere posto di fianco al portone d’ingresso. Ma se quel bambino non è Loris, di chi si tratta? E Loris dov’è finito? Dalla Procura non trapela alcuna novità, anche se l’attenzione di investigatori e inquirenti è concentrata sulla ricerca di un eventuale complice che abbia partecipato all’omicidio o all’occultamento del cadavere. Ci sarebbero un paio di persone sotto stretta osservazione. Al momento, invece, si esclude il test del Dna su tutti i componenti della famiglia, come richiesto dalla prozia di Veronica, Antonella Stival.

LA SORELLA DI DAVIDE CONTRO QUELLA DI VERONICA
L’ultima uscita di Antonella Panarello, che ha portato sotto le luci della ribalta il probabile tradimento di Veronica nei confronti di Davide nel 2006, ha suscitato la reazione indignata di Jessica Stival, sorella di Davide, che sul profilo Facebook di Santa Croce Web ha esternato tutta la sua indignazione nei confronti di Antonella. Ecco l’intervento integrale.

jess

ARCIVESCOVO DI AGRIGENTO VA A TROVARE VERONICA
L’arcivescovo di Agrigento Francesco Montenegro, designato cardinale domenica scorsa da papa Francesco, ha incontrato nel carcere Petrusa di Agrigento, Veronica Panarello, la donna accusata dell’omicidio del figlio Loris Stival. Lo ha confermato lo stesso arcivescovo all’uscita dalla casa di reclusione. “Le ho fatto visita – ha detto lapidario monsignor Francesco Montenegro, senza aggiungere di che cosa abbiano parlato – così come ho fatto con gli altri detenuti”.

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