Il Riesame deposita le motivazioni: “Veronica ha agito da lucida assassina”
Sono arrivate, a distanza di oltre un mese, le motivazioni del Tribunale del Riesame, che ha confermato la custodia cautelare in carcere ai danni di Veronica Panarello. La donna, che è accusata dell’omicidio del figlio Loris, “con agghiacciante indifferenza, ha agito da lucidissima assassina manifestando una pronta reazione al delitto di cui si è resa responsabile con la volontà di organizzare l’apparente rapimento di Loris”. La madre di Loris è ritenuta una persona manipolatrice con una “insospettabile tenuta psicologica” che supporta “il giudizio di elevatissima capacità criminale”.
Nelle motivazioni, 109 pagine in tutto, si legge ancora che Veronica Panarello ha tenuto una “sconcertante glacialità nell’ordire la simulazione di un rapimento a scopo sessuale”, una “impressionante determinazione nel liberarsi del cadavere del figlio, scaraventandolo nel canalone” per “lucidamente occultare le prove del crimine”. “E’ evidente il rischio di inquinamento probatorio per la necessità di preservare le indagini dal concreto rischio di contaminazione di cui l’indagata potrebbe rendersi artefice”. Per Veronica Panarello “sussiste il rischio di recidivanza” perché ha dimostrato un'”odiosissima crudeltà e assenza di pietà” nel delitto con “una totale incapacità di controllo della furia omicidiaria”.
“L’indagata – si legge ancora all’interno delle motivazioni – ha agito in preda ad uno stato passionale momentaneo di rabbia incontenibile per il fallimento del piano mattutino che evidentemente quel giorno non prevedeva l’ingombrante presenza del suo primogenito. Con glaciale freddezza, servendosi delle forbici che, in sede di indagini, sono state rinvenute nella cameretta del figlio, ha quindi rimosso le scottanti fascette che doveva eliminare perché facenti parte della confezione acquistata dal marito, conservata nello sgabuzzino di casa”.