Non serviva l’omelia di monsignor Ferraro, agli abitanti di Punta Braccetto, per riscoprire la criticità del territorio. La questione è palese ormai da anni. La frazione, le cui competenze fanno capo ai comuni di Ragusa e Santa Croce, risulta abbandonata a sé stessa. E uno degli aspetti peggiori della vicenda è la cronica mancanza di acqua potabile e di un impianto fognario, come spiegava qualche giorno fa Antonio Di Paola, rappresentante del comitato ‘Per Punta Braccetto’: “Secondo quanto previsto da un protocollo, il comune di Santa Croce Camerina avrebbe dovuto fornire una grande utenza (ovvero un grande tubo con contascatti e rubinetto) che permettesse l’approvvigionamento idrico alle abitazioni che ricadono sul territorio comunale di Ragusa. A fronte di tale intervento, tra l’altro, il Comune di Ragusa avrebbe fornito un corrispettivo economico pari a 2 euro più iva al MC. Tale intervento non è mai stato effettuato e ad oggi non si riesce ancora a capire quali siano le motivazioni”. A pagare sono sempre i cittadini. Gli stessi cittadini, domenica mattina, si sono ritrovati per dare alle fiamme i bollettini dei tributi comunali. Una protesta eclatante e un barbecue dal sapore molto amaro. Ma dopo tante rimostranze e altrettante riunioni, era arrivato il momento di dire basta con un’azione significativa. Che manda in fumo, oltre alle tasse, anche la credibilità di chi non amministra o amministra male. (foto Marcello Digrandi via Facebook)
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