Skip to content
martedì 1 Luglio 2025
Facebook Youtube Instagram Twitter Vimeo
Santa Croce Web Santa Croce Web
  • Home
    • Staff
    • Contattaci
  • Attualità
  • Cronaca
  • Cultura e Spettacolo
  • Politica
  • Sport
  • Provincia
  • Sponsor
cropped-logo.jpg
Cronaca Primo Piano

Veronica, le motivazioni del Gup: “Condotta deplorevole e menzognera”

by Redazione 14 Febbraio 2017 624 4 min di lettura
 Veronica, le motivazioni del Gup: “Condotta deplorevole e menzognera”

“Il falso alibi fornito, le diverse versioni sui fatti, le plurime contraddizioni, i tentativi di accusare altre persone, la condotta processuale spregiudicata e calunniosa, ribadita in forma glaciale e senza tentennamenti anche davanti al giudice costituiscono comprova dell’inverosimiglianza di amnesie dissociative retrograde”. Lo scrive il Gup Andrea Reale nelle 194 pagine delle motivazioni della condanna a 30 anni di reclusione di Veronica Panarello per l’uccisione del figlio Loris, di 8 anni. Veronica Panarello avrebbe avuto quindi “una condotta deplorevole, reiteratamente menzognera, calunniosa e manipolatrice”. Reale nelle motivazioni della condanna della donna, osserva che la definizione coniata per lei dal Riesame di ‘lucidissima assassina’ “appare benevola” perché emerge “oltre all’evidenza” che “è stata lei da sola” ad avere commesso “senza pietà e pentimento il più ‘innaturale’ dei crimini”.

Secondo il giudice la donna non ha ucciso con premeditazione, ma per “un dolo d’impeto, nato dal rifiuto del bambino di andare a scuola quella mattina e dal diverbio nato con la madre, il cui contenuto è conosciuto soltanto all’imputata”. False sarebbero anche le dichiarazioni della donna che hanno chiamato in causa il suocero Andrea Stival, accusato di aver partecipato al delitto. “Inattendibile e falsa – scrive il Gup – la chiamata in correità del suocero”, tanto da giustificare la “trasmissione degli atti alla Procura per calunnia nei confronti di Andrea Stival”. La donna ha “indicato un movente turpe, gravissimo, sconvolgente”, nella minaccia del figlio Loris di rivelare al padre la presunta relazione della madre con il suocero, che avrebbe ucciso il nipote per zittirlo. Ma, osserva il giudice, “non è provata la relazione tra i due” che resta “una dichiarazione dell’imputata senza indizi a confronto”. Ma non solo: è “inverosimile e smentito dai tempi di percorrenza” il presunto incontro col suocero prima del delitto. Per il giudice, Stival ha “un credibile e forte alibi” confermato da testimoni e dalla localizzazione di un cellulare.

Nelle motivazioni si parla esplicitamente di “sindrome di Medea”, di “figlicidio per vendetta”, ultimamente indicato dagli esperti come “figlicidio motivato da rivalsa”. Un sentimento che “colpisce il suocero, oltre che il marito e il figlio, in una spirale di cieca distruzione della idea di famiglia e dei valori che essa stessa incarna”. Secondo il Gup la donna avrebbe “trasferito nel figlio e nel rapporto con lui le frustrazioni e l’odio patito nella sua famiglia d’origine e ha riversato le incomprensioni avute con le proprie inconsistenti figure genitoriali”. Il simbolo della genitorialità e della vita si sarebbe trasformato, scrive il giudice, in “un crescendo di inesorabile forza distruttiva, simbolo di oppressione e di morte, di distruzione di parte di sé, del proprio sangue, e, in conclusione, si se stessa e del suo ruolo di madre e di moglie”. Confermata, infine, la dinamica dell’omicidio: Loris sarebbe morto strangolato con delle fascette e la donna avrebbe poi occultato il cadavere nel canalone e nascosto lo zainetto. “La responsabilità dell’imputata», colpevole di «una condotta deplorevole, reiteratamente menzognera, calunniosa e manipolatrice”, “è dimostrata al di là di ogni ragionevole dubbio”.

VILLARDITA: “PRESENTEREMO RICORSO”
“Restiamo fermi nella nostre posizioni: presenteremo impugnazione dopo avere studiato con attenzione le 190 pagine, che a una prima lettura non ci convincono sul piano della crimino-dinamica, dell’assenza di movente e dell’elemento soggettivo”. Lo dice Francesco Villardita, l’avvocato difensore di Veronica Panarello. La sede per il secondo grado di giudizio è davanti la Corte d’assise d’appello di Catania.

News precedente
News successiva
Avatar photo

Redazione (Website)

author

Il primo portale d'informazione sulla città di Santa Croce Camerina.

Stay With Us
  • 14,336Mi Piace Mi Piace!
  • 503Followers Seguici
  • 2,590Iscritti Iscriviti
  • 1,476Followers Seguici
  • 134Iscriviti Iscriviti
Related Stories for you
Attualità News

Cappello (Forza Italia): “Tari in aumento, il Comune affronti il problema con responsabilità”

by Giusy Zisa 29 Giugno 2025 228 3 min di lettura

Interviene con nota e video a margine – dopo gli altri interventi delle forze politiche di opposizione della città –

Attualità News

Un segnale forte per la pace dal Consiglio comunale

by Redazione 28 Giugno 2025 126 3 min di lettura

In un momento storico segnato da conflitti e tensioni internazionali, il Consiglio Comunale ha voluto lanciare un segnale forte e

News Politica

Aumento Tari, Dimartino smentisce le cifre: “Serve chiarezza, nessuna stangata. Ma c’è la tabella

by Redazione 27 Giugno 2025 384 6 min di lettura

Dopo le dure critiche da parte delle opposizioni in merito all’aumento della Tari, il sindaco Peppe Dimartino ha voluto intervenire

Santa Croce Web Santa Croce Web

DIRETTORE RESPONSABILE ALESSIA CATAUDELLA
Per qualsiasi segnalazione, abuso o rettifica, contattateci ai seguenti indirizzi

[email protected]

[email protected]

PEC: [email protected]

Seguici

  • 14,336Mi Piace Mi Piace!
  • 503Followers Seguici
  • 2,590Iscritti Iscriviti
  • 134Iscriviti Iscriviti
  • 1,476Followers Seguici
santacrocewebgroup
santacroceinretegroup

Archivio delle notizie

Archivi

Follow us:

Facebook Twitter Youtube Instagram Vimeo

Privacy Policy | Cookies | Contattaci | Accesso Staff

© 2025 Santa Croce Web. Tutti i diritti riservati.
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Ragusa con il num. R.G. 599/2009