Nell’annosa questione che riguarda la piantumazione di nuove essenze arboree in piazza Vittorio Emanuele succede anche questo. Che, quando è tutto pronto per il restyling, ci si accorge di aver scambiato fischi per fiaschi e si blocca tutto. I temibili “schinus terebinthifolius”, trascinati sul lastricato della piazza giovedì mattina e pronti all'”insediamento” non erano delle misure pattuite nel contratto fra il Comune di Santa Croce e la ditta che si è aggiudicata la gara d’appalto (Azienda Laura Ryolo). “Abbiamo controllato le dimensioni – spiega l’assessore all’Urbanistica, Dino Aprile – ma quella del tronco e l’altezza non corrispondono con quelle messe nero su bianco nel contratto. Così abbiamo rimandato le piante all’impresa, con l’invito a rispettare quanto stabilito nell’accordo”. Un accordo, per l’appunto, che ha scontentato numerosi cittadini riunitisi nel comitato “No schinus terebinthifolius”. Il rinvio sembra quasi un segno del destino: “Bisogna riflettere molto attentamente su cosa comporta, di questi tempi, spendere ventimila euro per qualche albero – spiega Vitaliano Pollari di Sel in un’intervista a ‘La Sicilia’ -. Mi sembra un paradosso spendere tanti soldi per piantare alberi, che potrebbero non durare, nella stagione calda”. (foto di Gianni Giacchi)
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