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Risse per strada e pipì sui marciapiedi: il lungo weekend di Santa Croce

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Da un lato le rassegne patinate di Punta Secca e i record di presenze che allietano la festa del 2 giugno; dall’altro un paese trasformato in campo di battaglia e orinatoio a cielo aperto. Di fronte al susseguirsi di scatti che celebrano la rinascita del Faro, non può passare inosservato ciò che è accaduto sabato, intorno a mezzogiorno, nella centralissima via Caucana, a Santa Croce: l’ennesima lite violenta fra cittadini extracomunitari, con annesso lancio di bottiglie, ha indotto alcuni esercenti ad abbassare le saracinesche e mettere in sicurezza i dipendenti. Tra le numerose segnalazioni giunte in redazione, alcune denunciano la carenza di controlli e il mancato intervento della forza pubblica, altre paventano il rischio che “prima o poi qualcuno si farà male” e il possibile “ricorso alla giustizia privata”.

Sui social, inoltre, è diventato virale il video di alcune telecamere di sorveglianza che ritraggono un uomo fare pipì sul marciapiede, dopo aver consumato qualche birretta, sugli scalini, in compagnia di un amico. D’altronde è diventato sempre più facile farsi beffa dell’ordinanza che vieta l’acquisto di sostanze alcoliche in vetro dopo le 18. E basta un giro nelle ore di punta, al calar della sera, per verificare che i bivacchi hanno ripreso vigore. Qualche giorno fa, all’interno di un supermercato, un gruppetto di immigrati visibilmente su di giri, di fronte al richiamo severo di un addetto, ha compensato l’acquisto di una confezione di birre con un pacchetto di noccioline. Erano le 19 passate. E l’ha fatta franca.

Dai commenti sui social traspare un malumore sempre più dilagante, che spesso sfocia in dichiarazioni d’intolleranza. E’ sempre più difficile a queste latitudini stabilire il confine tra l’eccesso dei comportamenti e le pretese di buon senso. Così come appare impossibile garantire il rispetto delle regole con gli attuali organici delle forze di polizia. Inoltre la videosorveglianza – su cui tanto dice di aver investito l’Amministrazione comunale – sembra aver esaurito il proprio effetto deterrente. E la politica dosa le parole, ché non è più utile spenderne. Alla (giusta) pretesa di una maggiore presenza dello Stato, d’altronde, i rappresentanti delle istituzioni rispondono che senza denunce non si canta messa. Il classico cane che si morde la coda.

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Redazione

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