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Insieme per Santa Croce: “Il Consiglio comunale svuotato di senso e responsabilità”

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Dopo l’ultima seduta del consiglio comunale, i consiglieri Piero Mandarà e Gaetano Riva del gruppo Insieme per Santa Croce hanno diffuso una nota in cui criticano l’operato dell’amministrazione. Al centro del documento temi come il depuratore, la scuola materna, il campo sportivo e la gestione dei lavori pubblici. «Un sindaco che scappa dalle sue responsabilità. Una maggioranza muta. Un consiglio comunale svuotato di ogni senso» – scrivono i consiglieri. «Sono passati cinque mesi da quando abbiamo chiesto chiarimenti sul depuratore. Cinque mesi durante i quali il sindaco ha continuato a parlare di “documenti” da richiedere al gestore, ma quei documenti non sono mai arrivati. Nessuna risposta, nessuna volontà di affrontare i problemi. Solo rinvii, silenzi, omissioni. Anche in questa occasione abbiamo assistito all’ennesima farsa istituzionale, con un sindaco incapace di rispondere nel merito delle interrogazioni, e una maggioranza silenziosa e complice, inchiodata al voto ma priva di qualunque contributo politico. Sulla scuola materna, il sindaco si è nascosto dietro pretesti legati alla sicurezza dei container. Ma la verità è che non si è fatto nulla per evitare che, per il secondo anno consecutivo, i bambini inizino l’anno scolastico in un cantiere. Gravissimo, inoltre, il posizionamento degli stessi container a pochi metri da una stazione di carburante, ignorando ogni principio di buon senso e i precedenti – anche tragici – che dovrebbero mettere in guardia da simili scelte. Un’amministrazione che a parole invoca la sicurezza, ma nei fatti espone i bambini a un rischio potenziale. E sul campo sportivo siamo ormai oltre il ridicolo. Il sindaco continua a parlare di “lavori in corso”, ignorando una determina comunale che certifica la consegna del campo già dal 30 luglio scorso. Abbiamo chiesto un sopralluogo congiunto, da effettuare insieme a tecnici, società sportive e consiglieri comunali, per accertare lo stato dell’impianto. Mozione bocciata. Perché evidentemente la trasparenza fa paura. La nostra proposta di sostegno economico alle società sportive danneggiate dalla mancata disponibilità del campo? Ignorata. Questo non è più governo. È autoconservazione del potere, è arroganza istituzionale, è opacità amministrativa. In questo contesto, vogliamo esprimere la nostra piena solidarietà al Presidente del Consiglio Comunale, che con equilibrio e senso delle istituzioni ha garantito un dibattito equo, dando voce a tutte le componenti dell’aula, minoranza compresa, e permettendo la libera espressione delle idee. Attacchi verbali inaccettabili gli sono giunti da più parti, per il solo fatto di aver fatto il proprio dovere nel rispetto del regolamento. Il consigliere Mandarà, durante il dibattito, si è permesso di chiedere al presidente un parere tecnico sul terreno di gioco, non in virtù di una sua funzione politica, ma perché, come noto, il presidente è un arbitro federale con anni di esperienza e da poco promosso nel campionato di Eccellenza, e quindi pienamente titolato – anche se non tecnicamente abilitato – a esprimere valutazioni qualitative sul manto di gioco, in virtù della frequentazione costante di impianti sportivi. Un’esperienza ben diversa da chi, forse, ha visto solo campi da bocce. Tuttavia, ciò non autorizza la maggioranza ad aggredirlo verbalmente o a metterne in discussione l’autonomia e l’imparzialità. Dal dibattito è emerso in modo chiaro che il sindaco era stato informato con largo anticipo del sopralluogo effettuato dal consigliere Mandarà. Sorprende, quindi, il tentativo di delegittimare i consiglieri di opposizione, minacciando denunce per un presunto accesso irregolare a un “cantiere”. Un cantiere che, però, non presenta alcuna cartellonistica di sicurezza, come ammesso dallo stesso sindaco durante la seduta consiliare. Sì, è stato detto apertamente in aula: la cartellonistica anti-infortunio, obbligatoria per legge, non è presente né sul campo né nelle sue pertinenze adiacenti. Così come stupisce – e preoccupa – il rifiuto di accogliere la richiesta di sopralluogo congiunto, formulata alla luce del buon senso e del diritto-dovere di controllo che ogni consigliere comunale dovrebbe esercitare, coinvolgendo uffici tecnici, società sportive e tutti gli attori legittimati ad accertare lo stato dell’impianto. Finché non ci saranno risposte chiare, documenti alla mano e un’assunzione di responsabilità vera, continueremo a denunciare questa gestione fallimentare, confusa e priva di rispetto verso i cittadini, verso le famiglie, verso il mondo dello sport e verso le istituzioni tutte».

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