Home News Cronaca La vigilessa: “Ho visto Veronica a scuola. Ma era davvero quel giorno?”
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La vigilessa: “Ho visto Veronica a scuola. Ma era davvero quel giorno?”

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“Loris è stato accompagnato a scuola, abbiamo delle prove testimoniali che lo dimostrano”. Poche ore dopo il fermo, l’avvocato di Veronica Panarello, Francesco Villardita, gettava l’amo. E spiegava che una vigilessa, la stessa che presidiava via Fratelli Cervi, a pochi passi dal cancello d’ingresso dell’Istituto Falcone-Borsellino, si sarebbe accorta della presenza di Loris e della mamma. In effetti la vigilessa c’era. Ed è stata anche sentita dagli inquirenti. Ma quella che poteva rivelarsi una testimonianza chiave, e probabilmente a favore di Veronica, in realtà mostra una “inattendibilità intrinseca quanto alle dichiarazioni ed estrinseca alle obiettive risultanze acquisite attraverso i sistemi di videosorveglianza”. Cosa vuol dire? Che la vigilessa si sarebbe contraddetta nel corso degli interrogatori e le sue parole non sono più attendibili.

E infatti, dopo aver messo a verbale, il 30 novembre, di aver visto la Polo nera davanti alla scuola (“Mentre mi trovavo presso la mia postazione, tra via G. Di Vittorio angolo via fratelli Cervi, notavo sopraggiungere l’autovettura Volkswagen Polo di colore nero”), la donna viene nuovamente sentita dagli investigatori il 3 dicembre e fornisce una versione diversa. “Posso dire che la donna al volante della Polo di colore scuro che ho visto transitare quella mattina nella via G. di Vittorio era la madre di Loris. La cosa, invece, che non posso dichiarare con assoluta certezza è che la circostanza fosse legata a quella mattina. Intendo dire che non sono certa che quella immagine potesse essere invece un ricordo di qualche giorno prima”. E in un passaggio successivo, sempre nello stesso interrogatorio, dice ancora un’altra cosa: “La mattina del 29 novembre, all’interno della polo di colore scuro, oltre alla donna che posso affermare all’ottanta per cento essere la madre di Loris, vi era anche un bambino piccolo… Definisco piccolo perché era seduto sul seggiolino”. Piccolo e sul seggiolino: la descrizione potrebbe riguardare, ma non ve n’è la certezza, anche il figlio minore di Veronica, di appena 4 anni, che poi sarebbe stato accompagnato in ludoteca. Ma se anche si trattasse di Loris, gli inquirenti hanno bollato queste dichiarazioni come inattendibili. (nella foto, l’incrocio fra via Fratelli Cervi e via Giuseppe di Vittorio)

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Redazione

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