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Veronica al marito: “Come puoi credere che sia stata io?”. Altri sopralluoghi

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Dal carcere di Catania Veronica non si arrende e professa la sua innocenza. Stavolta attraverso una lettera inviata al marito Davide Stival, alle prese in questi giorni con una durissima battaglia di coscienza: credere o no alla colpevolezza della donna? Veronica prova a riconquistare i suoi affetti. Ecco il documento esclusivo rivelato da ‘Newsmediaset’. Ecco le parole che la madre di Loris, accusata di omicidio aggravato e occultamento del cadavere, indirizza al padre del bambino:

“Caro Davide, sono amareggiata profondamente dal comportamento che hai avuto nei miei confronti. Come puoi credere che io abbia potuto uccidere nostro figlio? Tu sai che mamma sono stata io e quale affetto abbia avuto per i nostri bambini – prosegue la lettera -. E’ un’atroce sofferenza la morte di Loris, così come atroce sofferenza è la mia carcerazione. Mi sento sola e abbandonata da tutti. Oggi è il compleanno del nostro figlio più piccolo ed anche a lui va il mio pensiero. Sono innocente, assolutamente innocente. Ti prego di credermi. Io so che tu nel tuo cuore mi consideri innocente”.

CONTINUANO I SOPRALLUOGHI DELLE FORZE DELL’ORDINE
Dalle 7.15 di stamattina la squadra mobile e i carabinieri di Ragusa, coadiuvati dalla Polizia Scientifica, sono tornati in azione. Prima, per circa un’ora, si è consumato l’ennesimo sopralluogo a casa degli Stival, dove sono stati sequestrati 8 cellulari. Poi l’operazione è proseguita fuori, nel tratto di strada che conduce dall’abitazione del piccolo Loris all’imbocco della strada poderale che porta al mulino. Gli investigatori hanno ‘segnato’ a terra 11 punti e stanno eseguendo delle misurazioni di porte, balconi, auto e ingressi. L’ipotesi è che, su disposizione della Procura di Ragusa, si stiano effettuando controlli ‘comparativi’ per stabilire altezza delle persone riprese dalla telecamera e le loro ‘proporzioni’. Servirebbero a fornire ulteriore conferme alla tesi dell’accusa secondo cui Loris rientra a casa alle 8.30 del 29 novembre scorso e non va a scuola come invece sempre sostenuto dalla mamma. Gli investigatori hanno operato anche nell’area di servizio della Erg, dove una telecamera ha visto passare la Polo nera di Veronica Panarello la mattina del 29 novembre. La circolazione su quel tratto è stata sospesa. Il capo della squadra mobile, Antonino Ciavola, è stato accerchiato dai cronisti ma non ha voluto rilasciare dichiarazioni.

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Redazione

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