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Nuove denunce per blocchi illeciti agli arenili. Fra i 46 anche un giornalista santacrocese

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Altre quarantasei persone sono state denunciate dai carabinieri alla Procura della Repubblica di Ragusa per aver illecitamente bloccato le vie d’accesso all’arenile di Santa Croce Camerina con opere, anche murarie, realizzate abusivamente sul demanio. Questi si vanno a sommare ai sessantaquattro individuati già dai primi di gennaio. Esclusi alcuni che nel frattempo sono deceduti o hanno venduto il proprio immobile, gli indagati per i varchi di Caucana e Braccetto sono attualmente un centinaio.  Dei sei accessi bloccati da manufatti permanenti (inclusi anche quelli apparentemente temporanei come una catena ), sono stati individuati e identificati i proprietari delle abitazioni a valle , che di fatto traggono vantaggio dalla “privatizzazione” dell’area. Queste persone sono state deferite in stato di libertà per il reato di “abusiva occupazione di spazio demaniale e inosservanza di limiti alla proprietà privata” (art. 1161 c.n.). Si tratta di persone di varia età ed estrazione sociale . La stragrande maggioranza sono ragusani e camarinensi, ma non mancano vittoriesi, comisani, catanesi, palermitani, addirittura milanesi, varesini, ravennati e un fiorentino. Tanti pensionati che hanno acquistato la casa al mare con la liquidazione, impiegati, anche pubblici, e non mancano un avvocato, un architetto, un giornalista santacrocese e uno studente minorenne. La Suprema Corte di Cassazione afferma che “si rende colpevole del reato previsto dall’articolo 1161 del codice della navigazione colui che, pur senza occupare direttamente una zona demaniale, ne impedisca l’uso pubblico mediante la esecuzione sulla propria proprietà di opere, quali sbarramenti, recinzioni, cancelli e simili, che di fatto ostacolino l’esercizio della facoltà di raggiungere la zona demaniale e di usufruirne secondo la destinazione che gli è propria, sottraendola così alla generalità degli aventi diritto e riservandola a soggetti determinati”. Pertanto l’attività di contrasto all’abusivismo e  di  esclusivismo, e continuerà finché ci saranno persone che vorranno precludere ad altre l’accesso alle spiagge.

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