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L'Editoriale

PINOCCHIO, IL BURATTINO PIÙ AMATO DAGLI ITALIANI

by Redazione 10 Febbraio 2014 893 6 min di lettura
  PINOCCHIO, IL BURATTINO PIÙ AMATO DAGLI ITALIANI

Con il burattino di Collodi, Pinocchio, che ha ispirato anche il premio Oscar, Roberto Benigni, Cassandra chiude la trilogia delle fiabe, da cui ha preso spunto per i recenti editorali, dato che la realtà contingente assomiglia sempre più, nella migliore delle ipotesi, ad una perenne falsa, e, nella peggiore, ad un grottesco racconto dell’orrore! Com’è noto ai più, Pinocchio è il burattino che il falegname Geppetto si costruisce per ovviare alla propria solitudine, e che, per una curiosa magìa, vede allungare il proprio naso a dismisura ogni volta che dice una bugia! Ma Pinocchio è anche il burattino che la Fata Turchina trasforma in bambino e che combina un sacco di guai, riuscendo sempre a cavarsela…

Cassandra, tra tutti i personaggi che animano questa favola, anch’essa colma di simbolismi e vivisezionata da scrittori, critici e terapeuti di fama internazionale, ne preferisce uno solo: Lucignolo! Il compagno scapestrato (nel film di Benigni magistralmente interpretato da Kim Rossi Stuart), che invita Pinocchio a marinare la scuola per partire per il Paese dei Balocchi, dove non c’è scuola e ci si diverte sempre, ma che, scoperto invano l’inganno, subisce la punizione di diventare un ciuchino, mentre quel finto ingenuo di Pinocchio riesce a cavaserla, comunque! Ebbene Lucignolo osa vivere anche secondo i propri difetti, sbaglia, è un borderline, ma consapevole di tutto ciò, accetta la punizione. Mentre Pinocchio, forte della protezione di una fatina un po’ bigotta, continua la sua avventura farcita di perbenismo, menzogne, assoluzioni garantite. “Ma che ci azzecca tutto ciò con il commento delle notizie della settimana?” direbbe un annoiato Onorevole giustizialista della prima ora. che ha pensato bene di trasmettere al proprio figlio la professione di politico, ma con minor successo mediatico (e immediati guai giudiziari)? Ci azzecca, ci azzecca. Parola di Cassandra (che non sarà creduta)!

Intanto, per par condicio, abbiamo 3 Pinocchio: uno a Roma, uno a Palermo e uno a S. Croce e, sempre per par condicio, abbiamo 3 Lucignolo: uno a Roma, uno a Palermo e uno a S. Croce.
1^ Pinocchio romano: il premier Letta. Aveva promesso agli italiani di porre fine al capestro fiscale montiano e alla disgustosa abitudine dell’esattore SuperMario di regalare soldi degli italiani alle banche che già hanno prosciugato i sogni e i bisogni di una Nazione! La sua debolezza è tale da non riuscire a mantenere i propri ministri al loro posto, di non riuscire a sostituirli e, tragedia nella tragedia, di non riuscire a riportare a casa i due marò messi in trappola da una nazione, l’India, i cui cittadini di etnia sik sono accolti e integrati come italiani in gran parte del nord!
1^
 Lucignolo romano: il giovane, preparato e, perché no, affascinante deputato grillino Di Battista. Ha capito, da ex diessino, che la lotta andava fatta fuori da un partito e ha sposato, in maniera intelligente e affatto giacobina, la causa del duo Grillo-Casaleggio, riuscendo anche a superare la vile trappola preparata dalla pitonessa Bignardi (nuora del teorico delle Br, Adriano Sofri), nella sua trasmissione radical-chic “Le Invasioni barbariche”. E se anche Di Battista dovesse subire il castigo che il sistema riserva ai borderlines di turno, intanto avrà dimostrato di aver meritato il suo scranno in Parlamento!

2^ Pinocchio palermitano: il governatore Crocetta. Aveva promesso ai siciliani riforme, posti di lavoro, lotta ai privilegi dei colletti bianchi (politici, burocrati), abolizione delle province e di miriadi di enti inutili… Invece tutto bloccato, in attesa che si concludano le lotte intestine per l’elezione del segretario regionale del Pd, previste per il 16 febbraio, e con il rischio di dover indire inutili elezioni, quelle provinciali, per enti territoriali che solo la Sicilia vuole caparbiamente eliminare, o con il rischio di un commissariamento sine die di quegli enti ancora politicamente operativi!
2^
Lucignolo palermitano: Raciti, il giovane sfidante dell’uscente segretario Pd Lupo. Anch’esso renziano, ma capace di aggregare a sé i cuperliani, e il potentato di Crisafulli, appoggiato dal sindaco di Catania Bianco. Un giovane che si ribella al sistema restandoci dentro, pronto ad accettare il fallimento, ma fiero di provare a realizzare il contrario!

3^ Pinocchio santacrocese: il primo cittadino Iurato. Ha promesso che sarebbe stato il sindaco di tutti, che non avrebbe aumentato i tributi e aiutato tutte le categorie produttive. Sappiamo cosa sta succedendo… Per dirla con le parole del senatore Mauro: “encefalogramma piatto”! Talmente piatto da non riuscire a trovare in seno ad un partito democratico, femminista per antonomasia, una figura femminile a cui affidare l’assessorato lasciato vacante dalla uscente di turno.
3^ Lucignolo santacrocese: il c.d. Gruppo agricoltori.Va dritto per la sua strada, contro ogni più rosea previsione (e le critiche anche di Cassandra!) e se anche arriverà a metà del proprio percorso politico, potrà sempre dire con fierezza di averci provato!!!

Comunque la fiaba di Pinocchio è popolata di tanti personaggi simbolici: il gatto e la volpe (magari i deputati di turno che si ricordano delle loro radici paesane quando fa loro comodo); il grillo parlante (magari un’opposizione che non si capisce se ci fa o ci è); Mangiafuoco (magari i dirigenti che dirigono i politici anzichè gli uffici), la Fata Turchina (magari gli esperti a gratis che con la bacchetta magica della loro perizia di parte ci illudono di risolvere le questioni in modo imparziale). Ma Collodi era uno scrittore o un veggente? Cassandra vi invita a riflettere perché chi sembra innocente spesso non lo è ma è solo scaltro, e chi sembra colpevole a volte non lo è ma è solo una vittima di un gioco perverso che chiamasi giustizialismo. Aspettiamo la giustizia sostanziale, fatta di garanzie per il diritto alla difesa, non di garantismo, fatta di finanziamenti per costruire nuove carceri e assumere il personale necessario a renderle umane ed efficienti, non di indulti e patteggiamenti anche per reati che meriterebbero più rigore! La Fata Turchina finisca di proteggere Pinocchio e protegga le donne vittime della violenza malata di chi diceva di amarle!

Cassandra

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