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Barone non risparmia nessuno: “Vada a casa l’intero Consiglio”

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Sull’invito di dimissioni formulato dall’ex segretario del Pd Gaetano Farina nei confronti dell’assessore all’Agricoltura Francesco Corallo, si è esposto anche Giovanni Barone, ex candidato a sindaco e leader del movimento d’opposizione ‘Noi ci crediamo’. Barone, però, evidenzia come le dimissioni di un singolo non bastino a salvare la faccia della politica santacrocese ed estende l’invito a tutto il Consiglio comunale. Ecco la nota pubblicata su Facebook: “Eh no! Non è cosi semplice, purtroppo non bastano le dimissioni di un assessore. Di fronte a un annunziato fallimento della azione amministrativa ci vuole ben altro – scrive Giovanni Barone -. Qualche giorno addietro un amico di FB commentava che la opposizione dovrebbe essere piú propositiva… eppure dovrebbero essere noti i tentativi di dialogo della minoranza consiliare e le proposte concrete regolarmente ignorate da questa amministrazione. Alcuni esempi giusto per rinfrescarsi la memoria:

1. Se si fosse dato ascolto alla opposizione oggi avremmo il belvedere in Punta Secca, il museo del mare e i bagni pubblici o quanto meno il progetto sarebbe in fase di avanzata di sviluppo, abbiamo sostenuto da sempre la opportunità di coinvolgere i giovani e la Città in questo progetto, abbiamo sostenuto la necessità di non abbattere la parte storica della caserma o magari di aspettare prima farlo del rilascio dei dovuti pareri ex Legge di tutela del patrimonio storico culturale, anche per non entrare in conflitto con la Soprintendenza;

2. Piano Regolatore Generale – abbiamo stigmatizzato la scelta di azzerare la variante già adottata, oggi avremmo il PRG operativo, come richiesto dalle categorie imprenditoriali. Invece si é scelto di ricominciare da zero con dispendio di nuove risorse e tempo prezioso;

3. Marchio – la opposizione con mozione consiliare, in linea con quanto scrissero gli “esperti” chiese di semplificare il progetto, per quello che è: un marchio geografico collettivo a ombrello, ergo ogni produttore primario, registrato ex 852 che produce a Santa Croce, ha diritto a ottenere il marchio comunale, senza se e senza ma, per Legge semplicemente impegnandosi di attenersi alla regole di filiera e commerciali.

Quindi gravi colpe sono da addebitarsi all’organo collegiale per eccellenza che è il Consiglio Comunale che è stato invisibile e ha rinunciato, secondo me, al suo compito principale di controllo e garanzia limitandosi, per tre anni, a ratificare le delibere di giunta, sordo alle istanze e proposte della minoranza in materia urbanistica, in materia di agricoltura, in materia di trasparenza vedi la richiesta, di fatto negata, di trasmissione in streaming delle sedute consiliari, alla faccia della trasparenza. Quindi se dimissioni bisogna chiedere, per ridare slancio alla politica santacrocese, bisogna chiederle per l’intero Consiglio Comunale. Chiedere le dimissioni di un singolo è poco utile al progresso della Città allo sviluppo economico e turistico del territorio, al cambiamento. A proposito di turismo di lavoro di ambiente, che fine hanno fatto i progetti degli otto alberghi ritenuti meritevoli di approvazione da parte della Regione? Qualcuno si sta interessando? Ci si rende conto che la loro realizzazione porterebbe lavoro per i giovani, respiro per casse del Comune e preservazione del territorio? Dimettetevi!”.

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