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Santa Croce, celebrazioni del 4 novembre con i ragazzi delle scuole

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Nonostante sia stata soppressa come festività nazionale nel lontano 1977, il 4 novembre, “Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate” continua a vivere nel cuore e nelle celebrazioni di molti comuni. Tale data ricorda la conclusione di un periodo drammatico della nostra storia: la fine della prima guerra mondiale, avvenuta il 4 novembre 1918. Proprio oggi, le più alte cariche dello Stato, a Roma, e le alte cariche cittadine, nei comuni, rendono omaggio al monumento del “Milite ignoto”, deponendo una corona d’alloro e facendo sventolare il tricolore. Anche Santa Croce Camerina ha mantenuto questa bella tradizione, un modo suggestivo per non dimenticare il sacrificio di tanti uomini che hanno combattuto per la Patria, molti dei quali sono morti, e fare in modo che le generazioni a venire comprendano il senso di un sacrificio così grande e che ha condotto l’Italia all’unità di oggi. L’amministrazione comunale di Santa Croce, capeggiata dal Sindaco Franca Iurato insieme ad alcuni componenti della Giunta, le autorità militari e civili, le associazioni cittadine dei “Reduci e combattenti” e della “Lega di miglioramento”, una rappresentanza della protezione civile, dell’AVS e dei Vigili del fuoco, si sono mosse in corteo dal Palazzo comunale intorno alle 11:30 per percorrere il perimetro della Piazza Vittorio Emanuele II spostandosi lungo la via Matteotti per raggiungere Piazza Unità d’Italia, ai piedi del monumento ai caduti. Lì erano già presentii bambini di scuola elementare dell’Istituto Psaumide, che si sono esibiti in coro, nonché i piccolini della scuola materna ed alcuni ragazzi delle medie. Erano inoltre presenti alcuni studenti dell’istituto Tecnico Commerciale “Fabio Besta”. Proprio due giovani di quest’istituto superiore, Alessandra Calabrese e Alessio Falbo, hanno deposto una corona d’alloro ai piedi del monumento ai caduti, seguiti dal Sindaco Iurato. La cerimonia è proseguita con la benedizione curata da Don Angelo Strada e con i discorsi di Salvatore Agnello, in rappresentanza del circolo dei “Reduci e combattenti”, e, successivamente, del Sindaco. Un discorso, quello della Iurato, che non ha voluto essere solo rievocativo  di un tempo passato, ma calarsi anche nella realtà di oggi e nel ruolo che le istituzioni e le forze dell’ordine hanno verso la collettività, sottolineando che “proprio nella difficoltà bisogna sentirsi più uniti”, senza dimenticare che in occasione dei recenti “tristi e incresciosi episodi i nostri tutori dell’ordine si adoperano per aiutare chi vuole vivere serenamente nel proprio paese”. Ma il momento davvero spettacolare è avvenuto quando il coro dei bambini di scuola elementare, diretti dalla Maestra Rosetta Rizzo, hanno intonato “La canzone del Piave “ e l’Inno di Mameli, accompagnati dal corpo bandistico “Risveglio Kamarinense”, diretto dal Maestro Giuseppe Zisa. L’entusiasmo e la gioia di vivere che i piccoli hanno impresso nel cantare è stato molto commovente e si è concluso con un tripudio di bandierine e il lancio di palloncini tricolori. “ L’amore per la Patria è rappresentata dai canti di trincea – ha dichiarato la Maestra Rizzo – che rievocano il grande sacrificio fatto dai nostri nonni e bisnonni per difendere il nostro suolo, inoltre dal tricolore che ci rappresenta. I canti non sono stati dati così e basta, ci sono stati dei passaggi, ai bambini sono stati spiegati. Ho spiegato loro che quando cantiamo l’inno di Mameli con la bandiera italiana in mano è come se fossimo tanti piccoli presidenti della repubblica”. Anche il Sindaco Iurato ha voluto sottolineare: “ Oggi è importante riconoscersi in valori comuni per cui tanti nostri giovani hanno perso la vita, valori condivisi che vanno tenuti alti ”.

(Fotogallery a cura di Lino Scillieri)

 

 

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Scritto da
Antonella Galuppi

Giornalista pubblicista e scrittrice. Laureata in giurisprudenza, mediatore familiare. Si occupa di eventi culturali e spettacoli.

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