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Portelli sul futuro: “Destra o sinistra? Ininfluente. Conta il bene dei cittadini”

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Carmelo Portelli
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Continua il nostro viaggio in vista delle elezioni comunali della prossima primavera e, quindi, sentendo e vagliando le proposte e gli orientamenti dei vari personaggi che hanno a che fare con la politica locale. L’intervistato di oggi è Carmelo Portelli. Politico di lungo corso malgrado la sua giovane età, è alla terza legislatura come consigliere comunale e attualmente ricopre la seconda carica istituzionale del Comune, difatti è il presidente del Consiglio comunale, carica a cui è pervenuto nel novembre del 2015 dopo le dimissioni di Maria Zisa. L’elezione di Portelli, membro dell’opposizione, è potuta avvenire solo per effetto della diaspora tutta interna alla maggioranza che, in questi quattro anni di legislatura, ha perso strada facendo alcuni pezzi, compresa la Zisa che è poi risultata determinante per la elezione del neo-presidente, rifilando uno schiaffo sonoro alla sua ex squadra.

“La mia elezione a presidente del Consiglio mi rende contento per il semplice fatto di aver restituito la dialettica politica fra i vari gruppi consiliari e l’Amministrazione, fino a quel momento inesistente. Chi mi ha preceduto in tale carica la ritengo assolutamente incolpevole dell’incomunicabilità elevata a regola, perché doveva rispondere agli equilibri interni di partito e quindi della maggioranza. Mi sforzo di mantenere gli equilibri in seno al Consiglio, cerco di svolgere il mio incarico con imparzialità, naturalmente senza snaturare le mie convinzioni” ha dichiarato Portelli.

Conosciamo le sue idee politiche. Considerando finita la storia di alcuni partiti e considerando che, si tende per opportunità politica, a mescolare a volte le carte, ritiene di restare coerentemente alle sue idee in un gruppo che si rivede in ideali di centrodestra oppure no?
“Chiaramente non intendo assolutamente rinnegare le mie origini e le idee che ho sempre portato avanti nella mia azione politica, ma a livello locale contano solo gli interessi dei cittadini e quelli mi spingeranno ad eventuali scelte future. Vedo purtroppo poco interesse nei confronti delle problematiche sociali. Il politico deve avere presente tre temi: cosa si può fare? Cosa si vuole fare? Come si vuole fare? Secondo me la giunta Iurato è mancata proprio nel coniugare queste tre norme basilari per governare una città”.

Da più parti vi veniva lanciata l’accusa di una opposizione silente, se non addirittura appiattita sulle posizioni dell’Amministrazione: lei cosa risponde?
“L’opposizione non ha mai abdicato al proprio ruolo, ma la forza dei numeri non consentiva mai di sovvertire le decisioni di chi è preposto al governo della città”.

Da voci di popolo qualcuno avanza l’idea di una sua possibile candidatura a Sindaco, lei conferma?
“Io sono a disposizione di una possibile coalizione che possa o voglia esprimersi in tal senso, ma anche disponibile ad altre possibili soluzioni”.

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Redazione

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