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Ragusa – Il comitato spontaneo dei Consorzi di Bonifica: “Dipendenti da 5 mesi senza stipendio”

di Redazione 29 Ottobre 2016 185 8 min di lettura
 Ragusa – Il comitato spontaneo dei Consorzi di Bonifica: “Dipendenti da 5 mesi senza stipendio”

Come ampiamente previsto all’arrivo delle cartelle esattoriali del Consorzio di Bonifica 8 Ragusa le istituzioni locali (Comuni – Sindacati – Politica) si sono d’incanto svegliate dal lungo torpore e si accorgono che le stesse sono esose, insopportabili per il comparto agricolo e la colpa viene attribuita al Consorzio.

Dimenticano tali soggetti come tale situazione è stata rappresentata ed ampiamente documentata da questo Comitato che in occasione di diversi incontri con i soggetti protagonisti della bonifica provinciale e non solo hanno dimostrato che si sarebbe arrivati al collasso.

I dipendenti senza stipendi da oltre cinque mesi nell’indifferenza di tutte le parti sociali e della politica regionale.

La regione che, all’art. 47 della legge regionale n. 9/2015, prevede il proprio progressivo disimpegno finanziario a valere sul contributo regionale a sostegno degli emolumenti del personale dipendente degli enti cui con la stessa norma vengono garantiti gli attuali livelli occupazionali trasferendo, di fatto, il relativo costo alla proprietà privata consorziata.

Nella carta d’intenti posta a base di questo Comitato Spontaneo si prevedeva che:

  • occorre adoperarsi per una strategia comune tesa a trovare soluzioni straordinarie ed urgenti nell’interesse dei lavoratori, degli indispensabili servizi consortili da garantire all’utenza agricola dell’Ente;
  • occorre immediatamente eliminare l’art. 47 della legge regionale 9 del 2015, il comma 11 – 1 quater che prevede nel periodo 2015 / 2021 il progressivo disimpegno finanziario della Regione Siciliana a valere sul contributo regionale a sostegno degli emolumenti dei dipendenti dei consorzi;
  • occorre ripristinare il contributo previsto dalla legge regionale n. 45 /1995 e successive modifiche ed integrazioni, riportandolo al 95% ed eliminando il primo comma dell’art. 4 della legge regionale 13 del 2014 che lo aveva fissato “ fino al 95%“;
  • occorre modificare l’art. 5, della legge regionale 27 del 1997 e consentire ai consorzi di fruire del contributo previsto dall’art. 25 della legge regionale 45 del 1995 e successive modifiche ed integrazioni per tutto il personale assunto a qualsiasi titolo in esecuzione di sentenze o conseguente a specifiche disposizioni legislative o accordi regionali transattivi di vertenze di lavoro stipulati dai Sindacati Regionali dei lavoratori firmatari del CCNL, stabilendo altresì che all’onere della spesa si dovrà provvedere trasferendo ai consorzi la relativa provvista finanziaria regionale stanziata ed erogata annualmente per le Garanzie Occupazionali;
  • occorre con legge regionale ripristinare le competenze dei consorzi in tema di viabilità rurale, di gestione delle dighe e dei corsi di acqua pubblica trasferendo agli stessi le necessarie provviste finanziarie;
  • occorre con legge regionale prevedere che in caso di progettazione di opere pubbliche interna agli uffici tecnici degli enti di bonifica tra i costi del progetto siano riconosciute le Spese Generali nella misura forfettaria del % ( da definirsi in sede legislativa ) sugli importi posti a base d’asta e comunque sui lavori;
  • occorre con urgenza procedere all’attuazione della riforma dei consorzi di bonifica prevedendo lo scioglimento dei vecchi consorzi ed il loro risanamento finanziario con mutui a carico della Regione Siciliana e la nascita dei nuovi enti scevri da posizioni debitorie in carico alle gestioni democratiche in rappresentanza dell’agricoltura;
  • occorre con legge regionale prevedere che nelle more dell’attuazione della legge di riforma dei consorzi e del loro risanamento finanziario, la giunta di Governo possa deliberare, su proposta dell’assessore Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea la sospensione totale o parziale dei ruoli dei consorzi di bonifica autorizzando l’Assessorato a rimborsare i consorzi delle mancate riscossioni come già avvenuto nel passato con l’art. 13 della legge regionale 33 del 1996;
  • occorre ripristinare con legge l’istituto del Tourn over del personale ( legge regionale 33 del 1996, art. 12 ) autorizzando i consorzi, con onere a carico della Regione a coprire i posti vacanti nei Piani di Organizzazione Variabile con il personale delle Garanzie Occupazionali anche attraverso mobilità regionale e procedere alla riqualificazione del personale dipendente.

Nel corso dei numerosi incontri con moltissimi produttori agricoli dell’intero comprensorio consortile sono emerse le seguenti considerazioni:

  • condivisibile l’iniziativa del Comitato così come rappresentata come esperimento di democrazia diretta;
  • di manifestare solidarietà al Comitato ed ai dipendenti consortili;
  • indispensabile l’azione del Consorzio di Bonifica sul territorio pur manifestando alcune criticità organizzative dovute ad una forza lavoro pensata dalla Regione Siciliana non come risorsa ma come un ammortizzatore sociale;
  • insostenibile il peso impositivo del ruolo consortile proporzionalmente esponenziale alla irrazionale ed incosciente riduzione/scomparsa del contributo regionale ai consorzi di cui all’art. 47 della r. 9/2015 e ciò nel momento di maggiore crisi del comparto agricolo;
  • indispensabile il coinvolgimento delle Organizzazioni Agricole a livello provinciale e regionale le quali prendendo spunto anche dall’iniziativa del Comitato ne facciano proprie le azioni condivise di proposta e concorrano affinché il tema della bonifica siciliana e del Consorzio di Bonifica 8 di Ragusa abbiano una corsia preferenziale nell’agenda politica regionale e ne venga riconosciuto il carattere di straordinarietà in uno alla adozione di soluzioni strategiche di breve e medio periodo che oggi appaiono indispensabili ed improcrastinabili;
  • di dovere rappresentare, condividendo il presente documento, alle istituzioni la gravità del momento attraversato dalla bonifica siciliana e nello specifico dal Consorzio di Ragusa, lasciato solo ad affrontare una crisi che viene da lontano e dalle scelte della politica regionale nel tempo ma che vede, in prima battuta, i dipendenti i primi ed i soli a pagare il prezzo più alto senza certezza dello stipendio e della stabilità e dignità del proprio posto di lavoro;
  • di dovere rappresentare come a caduta tutto quanto sopra si riverbera nei confronti della utenza agricola non solo in termini di qualità della organizzazione consortile, della sua attività manutentoria e della gestione complessiva dell’ente ma soprattutto in termini di insostenibilità dei relativi costi caricati al mondo agricolo;

Gli stessi imprenditori agricoli incontrati con la sottoscrizione di  apposito documento, fermo restando i ruoli che ciascuna parte deve esercitare anche attraverso le proprie rappresentanze sindacali agricole hanno inteso impegnare le istituzioni ad agire nel precipuo interesse del mantenimento dell’istituto “Consorzio di Bonifica” a tutela del comprensorio consortile ripensato e riformato secondo moderni criteri organizzativi e di gestione tesa alla ottimizzazione della spesa pubblica e privata e alla democratizzazione dei vertici di amministrazione di tali enti e hanno dichiarato la propria adesione al Comitato Spontaneo e la disponibilità a richiedere e partecipare ad iniziative ed incontri finalizzati ai principi sopra enunciati.

Se solo si fosse affrontato uno solo di questi temi oggi la situazione sarebbe diversa.

Auspichiamo che la intellighenzia politica e sindacale abbia un sussulto d’orgoglio e anziché la via breve e demagogica dell’attacco al consorzio di Ragusa, si mobiliti a Palermo per la risoluzione del problema con l’assunzione di provvedimenti straordinari quali il caso richiede.

COMITATO SPONTANEO “UNITI PER IL FUTURO DEI CONSORZI DI BONIFICA IN SICILIA”

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