Home News Attualità Santa Croce piange Nico: il barman con il sorriso ci lascia ad appena 33 anni
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Santa Croce piange Nico: il barman con il sorriso ci lascia ad appena 33 anni

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La morte di un uomo comune diventa “notizia” solo quando è tragica: terrorismo, incidenti e conflitti a fuoco ne sono un esempio lampante. Per questo, oggi, vi scriviamo di un “fatto”. Che per una volta un giornalista sceglie di non mediare, forse venendo meno alla sua etica professionale. Poco importa. Un “fatto” che riguarda la morte, un uomo comune e la sua capacità – forte e riconosciuta da tutti – nel saper trasmettere pensieri belli. Nico non ce l’ha fatta. A 33 anni Rosario Domenico Provenzano ha salutato il resto della compagnia, vittima di un male fulmineo che lo ha stroncato in pochi mesi. I funerali si terranno giovedì pomeriggio alle 15 nella chiesa Madre.

Nico era il ragazzo della porta accanto, quello con cui parlare di tutto: donne, musica, impegno civile. Era quello che ti faceva sentire a tuo agio con i suoi gesti istrionici e i sorrisi sornioni, mentre ti fissava con lo sguardo pieno di sé e un fare sospetto. Sembrava quasi una presa in giro: ma è in momenti come quelli (ahi, quanto ci mancano!) che riuscivi a stringere un legame, a trovare il giusto feeling. Nico è una bella persona che ha dovuto arrendersi a qualcosa più grande di lui. Uno di quelli che ti sembra impossibile possano finire così. E invece no. La vita gioca brutti scherzi anche a chi pare imbattibile. Ti strappa inesorabile dagli affetti più cari senza che tu lo voglia o possa far nulla, se non assistere da spettatore incazzato col mondo.

Nico era innamorato della vita, delle persone, dei gesti quotidiani. Come servire ai tavoli della Cantinita, lo storico locale nel cuore di Marina di Ragusa dove ha lavorato per anni e dove tutti, ma proprio tutti, hanno imparato a conoscerlo e amarlo. Era un posto pazzesco, che trasudava amicizia. Per merito (anche) di Nico, della sua allegria, della sua onestà, della voglia di fare con tutti due chiacchiere. Gli ultimi mesi sono stati un inferno: ma il viaggio infinito da un ospedale all’altro (l’ultimo, a Patti), la sofferenza provata per quella vita che scivolava via ogni giorno di più, non basteranno mai a cancellare le orme di un uomo buono, a cui il destino non ha voluto bene abbastanza.

Ciao “ragazzo”, fatti valere anche lì!

La redazione di Santa Croce Web porge le più sentite condoglianze alla famiglia.

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