Home News Cronaca Contrada Chiuse Nuove, “nausea e mal di testa” per i roghi notturni
CronacaPrimo Piano

Contrada Chiuse Nuove, “nausea e mal di testa” per i roghi notturni

Condividi
Condividi

Roghi notturni che appestano l’aria: sembra il titolo di un romanzo, ma è la “drammatica” situazione descritta da un residente di contrada Chiuse Nuove, periferia di Santa Croce Camerina, per descrivere al nostro giornale la situazione che vive da tre anni sulla propria pelle, da quando si è trasferito qui. Da allora assiste – inerme e sconsolato – a ciò che succede durante la notte, specie nei mesi caldi, in queste zone periferiche che sembrano tutto un altro mondo rispetto al centro urbano, che di per sé già fatica a mostrarsi decoroso.

“Mi trovo a denunciare un fatto che i santacrocesi hanno accettato – scrive G. nella sua nota piena di rassegnazione – A cosa mi riferisco? All’infinita moltitudine di roghi notturni che appestano l’aria di Santa Croce. Sembra che ovunque si parli di tutto, tranne che di questo. Anche ora mentre vi scrivo l’aria è satura di fumi derivati dalla combustione di plastica e di chissà quali altri prodotti nocivi. Mi sono trasferito a Santa Croce da tre anni, e da tre anni, in questo periodo, per svariati mesi subisco con la mia famiglia l’effetto di questa “ignavia istituzionale”. Perché parlo di ignavia? Perché dopo ben dieci telefonate ai pompieri, tre richieste di intervento ai vigili urbani e svariati “tentativi” di denuncia formale ai carabinieri, mi sono visto accompagnare alla porta”.

In maniera poco ortodossa, e senza alcuno scrupolo nei confronti dell’ambiente o di chi abita nei paraggi, si continua a bruciare: “Stando a quanto dicono i carabinieri “prima servono delle perizie mediche… Lei deve dimostrare di star male”… al che rispondo: “Ma noi stiamo male. La notte, in casa con una sola finestra aperta, inizia il bruciore agli occhi, iniziano nausea e mal di testa”. “E perché non denunciate il fatto al sindaco?” mi rispondono… Beh! Signori miei a quanto pare qui è solo un infinito scarico di responsabilità”.

Con l’approssimarsi della stagione estiva, quando i resti vegetali verranno arsi anche in pieno giorno – scatenando il fenomeno delle fumarole – la speranza di progresso civile lentamente ammaina la propria bandiera. Il fastidio cede alla rassegnazione e tutto rischia di perpetuarsi: da un lato la strafottenza di chi inquina, dall’altro le difficoltà di chi controlla (o dovrebbe farlo). “Vi scrivo nella speranza che, in quanto dotati di un minimo di coscienza sociale, possiate descrivere questi fatti – conclude G. nella sua nota – e magari aiutare tutti e voi stessi a risolvere questo schifo”.

Condividi
Scritto da
Redazione

Il primo portale d'informazione sulla città di Santa Croce Camerina.

Articoli correlati

Santa Croce, l’idea di intitolare il Parco urbano a Enzo Leopardi

Da anni Carmelo Mandarà, già amministratore e politico locale, sostiene la necessità...

Bandiera palestinese, il Consiglio dice no: “Meglio niente che esporsi”

La bandiera della Palestina non si può esporre. Gli imitatori nostrani dei...

Inaugurato il Parco Urbano di Fonte Paradiso: “Un sogno che diventa realtà per la comunità”

Una giornata di festa e partecipazione ha accompagnato l’inaugurazione del rinnovato Parco...

Tre giorni di successi per Lisa Cipresso e Asia Giudice all’Equistile Equestrian Center

Dal venerdì 31 fino a domenica 2, zia e nipote — Lisa...