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I “Bikers fino al midollo” accolti al comune di Santa Croce per l’ultima tappa

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Si è svolta lunedì 25 giugno presso l’aula consiliare del Comune di Santa Croce, alla presenza del presidente del Consiglio comunale Piero Mandarà e del vice-sindaco Giovanni Giavatto, l’ultima tappa di sensibilizzazione alla donazione di midollo osseo. È stata la conclusione di una lunga campagna finalizzata a sostenere l’Admo (Associazione donatori di midollo osseo) con il presidente provinciale Claudio Cannì, in collaborazione con l’associazione onlus “Vanessa che hanno dato vita a una staffetta di solidarietà con lo slogan “Bikers fino al midollo”. Fra i partner dell’evento l’Osservatorio Buona sanità (presidente Gaetano Riva).

I centauri hanno infatti “scortato” l’associazione “Vanessa” lungo il Paese, partendo da Udine e fermandosi in ogni città ove è presente un club affiliato al gruppo: La Spezia, Pisa, Roma, Eboli, Messina, Augusta, Santa Croce Camerina. Per ogni tappa è stato previsto un evento volto a sponsorizzare la donazione del midollo osseo. Durante la tappa santacrocese l’amministrazione ha incontrato Antonio Guidi (padre di Vanessa), presidente della onlus e Davide Gemelli, presidente nazionale dei “Punishers Mc Italy”, un gruppo di bikers formato da appartenenti e simpatizzanti delle forze dell’ordine con cui si sono scambiati alcuni gadget prima di fare l’ultima visita alla famosissima “Casa di Montalbano” a Punta Secca.

Il trapianto di midollo osseo può salvare la vita di tante persone colpite da leucemia, linfoma, neuroblastoma, mieloma multiplo ed altre gravi malattie oncoematologiche. Purtroppo però i donatori sono un numero molto esiguo in Italia e soprattutto in Sicilia. Ciò spesso è causato dalla cattiva informazione che circola sulle tecniche di donazione. Il midollo osseo è il materiale morbido e spugnoso che si trova all’interno delle ossa e contiene cellule staminali ematopoietiche, perché da esse si originano le cellule del sangue.

Negli anni passati, il midollo veniva prelevato dalle ossa del bacino tramite un intervento di circa 45 minuti. Oggi il metodo impiegato in 8 casi su 10 è quello del prelievo da sangue periferico. La donazione, in questo caso, prevede la somministrazione, nei 5 giorni precedenti, di un farmaco che promuove la crescita delle cellule staminali nel midollo osseo e il loro passaggio al sangue periferico. Tale tipologia di prelievo, chiamata aferesi, si avvale dell’utilizzo di separatori cellulari: il sangue prelevato da un braccio attraverso un circuito sterile entra in una centrifuga dove la componente cellulare utile al trapianto viene isolata e raccolta in una sacca, mentre il resto viene reinfuso nel braccio opposto. Si tratta di un prelievo di sangue, non invasivo e assolutamente sicuro.

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