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Il Consiglio fila liscio. Mandarà replica: “Da opposizione solo insinuazioni”

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Piero Mandarà
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E’ bastato poco più di un quarto d’ora al Consiglio comunale per approvare i punti all’ordine del giorno. Con cinque voti a favore (erano assenti tutti i consiglieri d’opposizione più Cognata e Cappello nella maggioranza) hanno visto la luce lo schema di regolamento per la costituzione del gemellaggio tra città di diverse nazioni, quello sulla celebrazione dei matrimoni civili, quello per la disciplina e la gestione delle sponsorizzazioni e quello di Polizia urbana. La seduta era stata sospesa ieri per mancanza del numero legale.

A margine della seduta odierna, l’ultima dell’anno solare, il presidente del Consiglio Piero Mandarà ha voluto replicare alla nota dei tre consiglieri comunali del gruppo Liberi di Scegliere, che lo hanno accusato di presenzialismo e visibilità su ogni attività amministrativa e di aver ampliato le proprie prerogative: “Lo stile di queste dichiarazioni si commenta da solo – ha spiegato Mandarà – I consiglieri Agnello, Schembari e Gambino, utilizzando la sottile arma dell’insinuazione, puntano il dito contro il presidente del Consiglio, nel tentativo di provocare prurito nell’opinione pubblica. In quella nota non si fa accenno a dei comportamenti che imporrebbero una riflessione politica. E vi spiego il perché: fin dal primo giorno del mio incarico, che il Consiglio comunale mi ha affidato in virtù di una forte affermazione elettorale (quasi 700 voti di preferenza), il mio comportamento è stato aderente al mio ruolo di garanzia e di rappresentanza. Nel solco di ciò che impone la legge. L’unica eccezione rispetto al passato è l’assegnazione, da parte del sindaco, delle deleghe a Politiche Sociali e Personale, come stabilito dal nuovo regolamento predisposto – comunque – dall’aula. I cittadini di Santa Croce, che hanno seguito il mio percorso all’interno delle istituzioni, conoscono la mia morale e non si lasceranno impressionare da questi tentativi di destabilizzare – un giorno sì e l’altro pure – la maggioranza. La ritengo una pratica scorretta che con me non attecchisce”.

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