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Ruderi abbandonati e case pericolanti: un colpo basso all’immagine del paese

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Riqualificare le abitazioni abbandonate per restituire decoro a Santa Croce Camerina. E’ quanto continua a sostenere Fare Ambiente che ha compiuto un ulteriore monitoraggio del centro abitato camarinense dove, a tre anni dal primo reportage, risultano quasi 150 le strutture pericolanti che andrebbero abbattute o ristrutturate. Sono vecchie “carretterie” o “case alcove e camerino”, che, ridotte a ruderi, si trovano nel centro storico. “Non vi è angolo, strada, vicolo del nostro paese che risulti immune da questo scempio – afferma Salvatore Mandarà di Fare Ambiente – e lo stato di degrado e di incuria è dovuto soprattutto ad una mancata manutenzione, i cui responsabili non possono che essere i proprietari degli immobili”. Una situazione di degrado e di fatiscenza che potrebbe provocare pericolo di crolli, per la salute, e da ultimo, non meno importante, il danno di immagine che si ripercuote sul nostro paese.

Adesso vige l’ordinanza n.20 del 29 dicembre 2017 che, emanata dal Sindaco Giovanni Barone per la tutela, il decoro, la sicurezza urbana e l’igiene pubblica che impone ai cittadini che posseggono case nel centro storico di “effettuare idonea manutenzione sulle facciate esterne degli immobili al fine di garantire il decoro e l’immagine delle stesse, nonché lo stato di conservazione delle strutture edilizie a tutela della pubblica e privata incolumità”; ma anche “di procedere alla pulizia e alla manutenzione di immobili disabitati, e all’installazione di specifici accorgimenti tecnici, quali griglie, reti o altri dispositivi tesi ad evitare la penetrazione di roditori, volatili e di animali”.

Fare Ambiente chiede dunque al sindaco “di applicare l’ordinanza con la finalità di responsabilizzare i legittimi proprietari e, ove si accertassero casi di loro inadempienza, di esercitare il potere sostitutivo previsto dell’ordinanza e dalla legge”. Al consiglio comunale si chiede la messa a punto di un regolamento per il decoro urbano, oltre ad un piano di recupero del patrimonio abitativo. Fare Ambiente a gennaio 2016 ha realizzato e consegnato un reportage fotografico all’amministrazione pro-tempore per segnalare le abitazioni fatiscenti, ma nulla mai è stato fatto.

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