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La maggioranza va sette volte k.o.: passa solo l’adeguamento dell’Imu

di Redazione 24 Giugno 2020 148 6 min di lettura
 La maggioranza va sette volte k.o.: passa solo l’adeguamento dell’Imu

Al termine del Consiglio comunale di ieri sera, che per la seconda volta di fila si è tenuto in biblioteca (con l’accesso contingentato a 50 persone tra consiglieri, addetti ai lavori e pubblico), occorre separare il dato politico dalla sostanza dei fatti. Il dato politico parla di una clamorosa imbarcata da parte dell’ex maggioranza che sostiene il sindaco Barone, che si è vista bocciare tutti gli adeguamenti tariffari, ad eccezione dell’Imu. Cappello, fresco di adesione al Partito Democratico, assieme ai tre consiglieri di Ripartiamo Insieme (Mandarà, Galuppi e Giavatto) hanno votato contro la “conferma” delle tariffe 2019 di Tari, Irpef, imposta di soggiorno, tassa sulla pubblicità e Tosap (suolo pubblico). “Bisogna tener conto di quanto successo negli ultimi mesi e della crisi che il Covid ha determinato per alcune categorie di lavoratori – avevano detto, in tandem, Cappello e Galuppi – Per questo troviamo inopportuno una mantenere inalterate le imposte”.

I  tre consiglieri di Liberi di Scegliere (Agnello, Schembari e Gambino), oltre alla Zago (Diventerà Bellissima), si sono astenuti. Lo schema si è ripetuto più volte. Agnello aveva contestato al sindaco l’atteggiamento tenuto sulla Tari: “Lei aveva promesso che, nel caso in cui si fosse raggiunto il 70% della differenziata, avrebbe provveduto a diminuire la tariffa. Così non è stato”. Barone, da par suo, ha imputato le colpe del mancato avvenimento alla precedente amministrazione, che aveva escluso dal capitolato tecnico alcune cifre “extra”, come la bonifica delle microdiscariche comunali e la pulizia manuale delle spiagge. Le proposte di delibera dell’Amministrazione, in ogni caso, hanno trovato il riscontro di chi è rimasto della formazione iniziale di Santa Croce Rivive: ossia Santodonato, Candiano e Gravina, che però non sono riusciti a tenere in piedi la zattera. Anche se – nei fatti – aver bocciato tutte le proposte di sindaco e giunta, equivale alla conferma delle tariffe dello scorso anno. Un’eventuale bocciatura del punto 8), cioè dell’Imu, avrebbe invece comportato l’abbattimento della tariffa alla soglia minima, con conseguenti difficoltà – si è parlato persino di dissesto – per le casse comunali. Così accogliendo l’invito accorato del consigliere Luca Agnello, anche il resto dell’opposizione si è accodata: con 11 voti a favore (unica assente di serata Giusy Zisa) la proposta è stata approvata e resa immediatamente esecutiva.

La maggioranza si è definitivamente dissolta sul voto delle ultime due mozioni: l’assenza contemporanea di Santodonato, Candiano e Gravina (usciti prima della votazione del punto 12) ha determinato il “cappotto” sulle “misure di incentivazione alle attività produttive operanti sul territorio comunale, al fine di favorire la ripresa delle attività dopo la sospensione dovuta all’emergenza Covid-19”, ma anche sui parcheggi a pagamento di Punta Secca e Caucana (le cosiddette “strisce blu”): i consiglieri hanno chiesto all’Amministrazione di ripensarci (gli stalli saranno attivi dal 1 luglio al 30 settembre). Le mozioni, tuttavia, non sono vincolanti per sindaco e giunta, ma rappresentano un semplice atto d’indirizzo con cui si impegna l’Amministrazione a fare qualcosa che difficilmente farà.

La coalizione di governo, invece, ha retto sul punto 3), con cui si è determinata la cessione di un terreno adibito a zona di culto, in contrada Canestanco, alla parrocchia di Santa Croce (che negli ultimi vent’anni non è riuscita a edificare);  sul punto 4), relativo all’adeguamento degli oneri di costruzione; e sul punto 5), la modifica e integrazione del “Regolamento per lo svolgimento delle sedute consiliari”, una proposta emendata da Liberi di Scegliere. La vera bagarre è sorta, invece, al punto 12), con il quale il consigliere Agnello ha espresso “censura politica verso tutti i componenti della compagine vincente le elezioni Amministrative 2017 che negli ultimi tre anni siano ritenuti direttamente o indirettamente responsabili di tutti i deficit di questa Amministrazione”. Agnello si è focalizzato su tre argomenti – farmacia comunale, Mediale srl e pubblica illuminazione – cercando di stanare il sindaco (che però ha parlato di procedure condotte in piena regola) e il consigliere Giavatto, reo di aver invocato – sulla pubblica illuminazione – l’intervento della magistratura a mezzo stampa. Giavatto, in aula, ha confermato la richiesta di chiarimenti all’Urega in merito alla gara d’appalto e rivelato che il sindaco, per questo, fosse arrivato a chiedere le sue dimissioni da assessore ai Lavori pubblici: “Ma non era mia intenzione fare processi”. Da lì è nata una feroce diatriba sui toni (fra Giavatto, Agnello e Schembari), con qualche insulto reciproco, sedata dal presidente Mandarà a fatica.

Schembari, invece, ha mostrato ancora il dente avvelenato per un articolo del nostro giornale (che prendeva spunto da una nota del Pd) e chiesto al sindaco una relazione su tutti gli incarichi diretti affidati a parenti di consiglieri comunali e assessori durante questi due anni e mezzo di legislatura. Dopo che i tre consiglieri restanti della maggioranza avevano lasciato l’aula, Agnello ha ritirato la mozione dichiarando che “l’obiettivo” di stimolare una discussione sul punto “era stato comunque raggiunto”. Lo stesso risultato che Cappello, dopo aver chiesto più volte di chiarire “su cosa dobbiamo votare, perché non l’abbiamo ancora capito”, ha ritenuto “aria fritta”. L’epilogo è stato lo scontro fra l’assessore Frasca, che ha dichiarato di voler escludere Santa Croce Web dall’organizzazione di eventi culturali estivi (ce ne faremo una ragione, ndr), e Antonella Galuppi, rea di aver gestito e presentato troppi spettacoli: “Così dovrei farne presentare dieci a ogni consigliere”, ha attaccato Frasca. “Peccato che quando mi sono prodigata – ha sentenziato Galuppi – l’ho sempre fatto senza chiedere un euro e come atto di mera cordialità. Chieda al sindaco se è vero oppure no”. Il sindaco, dall’alto del suo pulpito, annuiva. Di fronte alla verità è impossibile sfuggire.

Il sindaco soddisfatto: era quello che volevamo

A margine del Consiglio comunale di martedì sera, è arrivata una nota del sindaco Giovanni Barone: “L’amministrazione ha raggiunto l’obiettivo che s’era prefissato sulla riconferma delle tariffe sulle imposte del 2019 per l’anno 2020. I lavori del Consiglio Comunale di ieri sera fanno ben sperare per la prossima seduta quando si discuterà del Bilancio”.

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