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Cronaca

Lorys, al processo per calunnia la Panarello tira fuori due testimoni

by Redazione 7 Aprile 2021 741 2 min di lettura
 Lorys, al processo per calunnia la Panarello tira fuori due testimoni

Al processo in cui risulta imputata con l’accusa di aver calunniato il suocero (con l’accusa di aver preso parte all’omicidio del piccolo Lorys), Veronica Panarello, collegata in videoconferenza da Torino, ha continuato a tirare in ballo Andrea Stival. Aggiungendo, questa volta, un dettaglio: Veronica, condannata in Cassazione a trent’anni per l’omicidio del figlio, sostiene che siano state ignorate le sue parole quando aveva parlato alla Polizia di due testimoni oculari, che l’avrebbero vista in compagnia del suocero dopo il delitto, tornare in paese dal canalone in cui purtroppo aveva gettato il corpo senza vita di Lorys. “Si tratta di un ambulante di cui conosco il nome e di un’altra persona che abita poco distante da casa mia” ha detto in aula, secondo quanto riportato da Simone Toscano, giornalista di Quarto Grado. “Entrambi i testimoni hanno salutato mio suocero, che era con me in macchina – ha detto Veronica -. Stavano gettando delle vecchie porte e finestre in legno. A suo tempo mi è stato detto che questo mio racconto era irrilevante”.

La donna ha provato a fare ordine nelle sue memorie: “Dall’inizio e per un lungo periodo non ricordavo cosa fosse accaduto: collocavo gli spazi di quell’attimo con ricordi precedenti a quella giornata – ha detto nel corso dell’udienza – Ho accompagnato mio figlio a scuola? Sì, era quello il mio ricordo, non mentivo. Pii, quando mi è stata data la possibilità di andare al cimitero sulla tomba di mio figlio, nel tratto di strada mi è emerso un ricordo e col passare del tempo i ricordi si sono aperti, e quando ho ricordato tutto non è stato facile dirlo”. Così Veronica ha iniziato a puntare il dito contro il suocero, arrivando a confermare anche ieri le accuse di aver concorso all’omicidio. “Ho sbagliato anche io ed è giusto che sono in carcere. Però è giusto che paghi anche chi quella mattina era con me”. La posizione di Andrea Stival è stata archiviata nel corso del processo che ha portato alla condanna della donna.

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