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Chi rimuove le erbacce? “Affidiamo la cura dei marciapiedi ai cittadini”

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Erba di casa mia cantava nel 1970 un giovane Massimo Ranieri. Un testo quasi premonitore della situazione odierna a Santa Croce Camerina e in tutta la fascia costiera, dove l’erba cresce incolta sui marciapiedi”. Lo scrive in una nota Salvatore Mandarà, responsabile provinciale di Fare Ambiente. “E la domanda è: di chi sono le erbacce che crescono là dove termina la strada e inizia un edificio privato, e a chi compete toglierle? Al Comune o al proprietario dell’abitazione? Le norme attribuiscono la proprietà e responsabilità del taglio al Comune – taglia corto Mandarà -. Le strade di Santa Croce, vuoi per i rifiuti vuoi per la mancanza di manutenzione, sono sempre più sporche e trascurate e questo fenomeno, specie in periferia, assume aspetti inquietanti. Le erbacce sono dovunque e crescono tra i marciapiedi e bordo strada raggiungendo spesso dimensioni impressionanti, aumentando così quel senso di disordine e sciatteria che caratterizza la maggior parte delle vie cittadine e strade comunali santacrocesi”.

“Le norme contenute nel Codice della Strada – prosegue il responsabile di Fare Ambiente – sono molto chiare; il marciapiede fa parte integrante della strada e pertanto la sua manutenzione ricade su chi ne ha la proprietà: ovvero il Comune. E’ il Comune pertanto che oltre alla raccolta dei rifiuti dovrebbe farsi carico del taglio, e della raccolta e dello spazzamento delle erbacce. In alcuni paesi la pulizia e la manutenzione esterna di un edificio compete ai proprietari ma qui le cose sono diverse; sembra che in passato in Italia esistesse una “giornata delle pulizie” dove la popolazione, con il Podestà in testa, una volta al mese si occupava con scrupolo delle strade cittadine. Difficile immaginare oggi i nostri amministratori, armati di zappa, di scope e rastrelli, e fare mensilmente lo sfalcio stradale… Noi di FareAmbiente però una mezza idea vorremmo proporla: e se il Comune affidasse ai cittadini la manutenzione del proprio marciapiede in cambio di una riduzione della tassa sui rifiuti? Una sorta di bonario “dout ut des” per creare finalmente dei sentieri percorribili sui marciapiedi. Una riduzione, o baratto amministrativo che dir si voglia, della pesante tassa sui rifiuti che pesa sui santacrocesi come un macigno. E questo prima che a qualcuno venga in mente di portare le pecore anche sulle strade del nostro paese”.

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Redazione

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