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Fuori Assenza e Abbate: Ragusa resta l’ultima provincia dell’impero

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Ragusa resta all’asciutto. E non c’entra solo Orazio, silurato nelle urne. Ma Ragusa, intesa come provincia. Per la seconda legislatura di fila – eccetto una parentesi con Daniela Baglieri, d’origine comisana – gli Iblei rimarranno ai margini della giunta di governo. Fuori da tutto. L’esclusione last minute di Giorgio Assenza, che assaporava il trono dei Beni culturali, si somma all’illusione a lungo riservata a Ignazio Abbate, recordman di preferenze. Totò Cuffaro, però, ha deciso diversamente, cancellando le velleità dell’ex sindaco di Modica (troppo vicino all’Udc, piuttosto che sua DC). Sia Abbate che Assenza saranno deputati semplici, e si muoveranno nell’orbita di una maggioranza già spaccata.

L’avvocato comisano, tra i fedelissimi di Musumeci, è stato scalzato con una mossa di kung fu dal suo stesso partito, Fratelli d’Italia. Che prima gli ha revocato il sogno di diventare presidente dell’Assemblea regionale; e poi quello di assessore. S’è imposta la vecchia guardia, che ha deciso di dirottare sulla poltrona più prestigiosa di Sala d’Ercole il giovane Gaetano Galvagno, 37 enne catanese; e nel ruolo di assessore un consigliere comunale di Palermo, Francesco Scarpinato (oltre a Elena Pagana, moglie di Ruggero Razza). Un quadro impietoso. Che tiene da parte il merito (elettorale) e la militanza. E, cosa non secondaria, ristabilisce i confini geografici: Ragusa è solo una provincia dell’impero, tra le più facili da sbeffeggiare.

Gli altri due deputati eletti a Palermo, entrambi fra i banchi dell’opposizione, sono la grillina Stefania Campo e il dem Nello Dipasquale. Tra quelli rimasti fuori, che ambivano a un ripescaggio in giunta, in quota Lega, c’era lo stesso Orazio Ragusa, che nell’ultima legislatura ha rivestito l’incarico di presidente della terza commissione (Attività produttive). Niente da fare. Nei palazzi del potere comanda sempre qualcun altro.

La nuova giunta regionale

Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha firmato oggi pomeriggio il decreto di nomina dei 12 assessori della giunta regionale. Ecco l’elenco completo con le relative deleghe:

– Luca Sammartino, catanese, 37 anni, assessore all’Agricoltura, sviluppo rurale e pesca mediterranea;
– Edmondo Tamajo, palermitano, 46 anni, assessore alle Attività produttive;
– Andrea Messina, catanese, 57 anni, assessore alle Autonomie locali e funzione pubblica;
– Elvira Amata, messinese, 53 anni, assessore ai Beni culturali e all’identità siciliana;
– Marco Falcone, catanese, 51 anni, assessore all’Economia;
– Roberto Di Mauro, agrigentino, 66 anni, assessore all’Energia e ai servizi di pubblica utilità;
– Nuccia Albano, palermitana, 72 anni, assessore alla Famiglia, politiche sociali e lavoro;
– Alessandro Aricò, palermitano, 46 anni, assessore alle Infrastrutture e mobilità;
– Mimmo Turano, trapanese, 57 anni, assessore all’Istruzione e formazione professionale;
– Giovanna Volo, nissena, 67 anni, assessore alla Salute;
– Elena Pagana, ennese, 31 anni, assessore al Territorio e ambiente;
– Francesco Paolo Scarpinato, palermitano, 49 anni, assessore al Turismo, sport e spettacolo.

Le funzioni di vicepresidente sono state attribuite all’assessore Sammartino. L’assessore Falcone è stato, invece, delegato alla trattazione degli affari ricompresi nelle competenze del dipartimento regionale della Programmazione. Il presidente Schifani, domattina alle 10, presenterà a Palazzo d’Orlèans la nuova giunta di governo. Gli assessori, così come previsto dalla legge regionale 26/2020, giureranno poi, sempre domani, dinanzi al presidente della Regione al cospetto dell’Assemblea regionale siciliana nel corso della seduta convocata per le ore 11.

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