Santa Croce Camerina, cerimonia del 25 Aprile: memoria, pace e valori civili

In occasione del 25 Aprile, la città ha celebrato la Festa della Liberazione con una sentita cerimonia che ha coinvolto la comunità locale attraverso momenti di riflessione, memoria storica e valori condivisi. Diversi sono stati gli interventi, tra cui quelli istituzionali, che hanno sottolineato l’importanza della Resistenza civile, della pace e della difesa dei diritti umani. Di seguito il resoconto completo dell’iniziativa.
Santa Croce Camerina ha ricordato la Resistenza civile tra preghiere e riferimenti storici, discorsi ricchi di storia, memoria, emozioni e valori civili profondi.
Padre Puglisi, parroco della chiesa Madre, ha avviato la cerimonia con una riflessione precisa sul 25 aprile, partendo da una preghiera liturgica per i governanti e ha esteso l’invocazione anche ai cittadini, auspicando che la ricorrenza non sia segnata da divisioni e polemiche. Si è richiamato il valore della pace, del rispetto dei diritti umani e della libertà, messi ancora oggi a rischio da ideologie totalitarie. L’invito è stato a celebrare con toni civili e responsabili, evitando ogni forma di violenza o contrapposizione ideologica. Il suo intervento si è concluso con una preghiera per la patria, chiedendo giustizia, concordia e prosperità duratura.
A seguire, l’avvocata Lia Giudice, in rappresentanza dell’ANPI, ha tenuto un toccante intervento nel rispetto del lutto per la scomparsa di Papa Francesco. Il suo discorso ha sottolineato l’importanza della memoria storica e il valore della Resistenza, non come retorica, ma come fondamento della nostra democrazia.
È stato ricordato l’eroico gesto del parroco Don Vincenzo Di Quattro che, il 10 luglio 1943, issò la bandiera bianca sul campanile della chiesa per evitare un conflitto armato tra tedeschi e alleati. Un gesto di coraggio, sostenuto dalla popolazione che, nonostante le minacce naziste, non rivelò nulla, contribuendo così alla salvezza del paese.
L’avvocata ha anche ripercorso le violenze del regime fascista e il ruolo fondamentale delle donne e della resistenza civile, ricordando che oggi più che mai è necessario difendere i valori costituzionali contro ogni forma di revisionismo. Un invito forte a rimanere saldi nei principi di libertà, pace e giustizia.
Gaetano Farina, a nome dell’Associazione Combattente e Reduci, ha ricordato l’entrata in guerra dell’Italia nel 1940 accanto alla Germania nazista, nonostante l’impreparazione militare, e le gravi perdite subite. Ha reso omaggio ai soldati deportati nei campi di concentramento e a chi si oppose al fascismo, inclusi i confinati di Ventotene, ideatori del sogno europeo. Ha sottolineato il valore dell’Unione Europea come garante di pace e democrazia, invitando tutti a impegnarsi per difendere i diritti civili e i valori di libertà. Ha concluso con un pensiero a Papa Francesco e un inno all’Italia e all’Europa unita.
Accorato l’intervento del presidente del Consiglio comunale di Santa Croce, Luca Agnello: “Il 25 aprile non è solo memoria, è una scelta quotidiana: contro il fascismo, per la libertà, la giustizia, la democrazia. Difendere il pensiero critico oggi è più urgente che mai, perché i nuovi autoritarismi non urlano, ma zittiscono. Papa Francesco, che abbiamo appena salutato, ci ha insegnato che ogni guerra è una sconfitta dell’umanità, un crimine contro la dignità dell’uomo, e che la sobrietà non significa silenzio: lui avrebbe voluto che alzassimo la voce, con parole forti e vere, contro gli orrori e le atrocità che oggi, come ieri, colpiscono civili, bambini, innocenti. Non basta commemorare, bisogna scegliere da che parte stare, perché un giorno la storia ci chiederà: ” Sapevate, e cosa avete fatto ? “. Viva la libertà, Via il 25 aprile, Viva chi ha il coraggio di dire no alla guerra e all’ingiustizia”.