Giovanni Occhipinti, da funambolo a leader: va in B con Piazza Armerina

Ha vinto un campionato con un tiro a due secondi dalla sirena, ha condotto per mano la Siaz Piazza Armerina dalla Serie B Interregionale alla B (la terza serie nazionale della pallacanestro), ha trasferito – come nel principio dei vasi comunicanti – tutta la sua carica al pubblico che ha incontrato lungo il tragitto: da Gela a Santa Croce, passando per Pozzallo, Comiso e, adesso Piazza. E’ un atleta che ieri ha dimostrato di essere fatto di un’altra pasta: quella del talento, dell’agonismo, della perseveranza. Per la verità, con gli anni, si è trasformato: non è più il ragazzino promettente, il Davide contro Golia, il giocatore minuto fra i giganti. E’ diventato il trascinatore, quello maturo (classe ’93), il capitano. Un leader capace di segnare a 1 secondo e 8 decimi dalla sirena il canestro del 68-67 contro Avellino e, come fosse una cosa normale, finire sulle principali testate di settore di tutta Italia. La mano sul petto, l’esultanza, tutto.
“Il miracolo di Giovanni Occhipinti”. Così l’hanno ribattezzato. E’ stato capace nel suo piccolo – ché poi tanto piccolo non è – ad avvicinare una buona fetta di ragazzi alla palla a spicchi. E’ stato bravo a sfruttare il talento, le letture, l’intelligenza, l’agilità per ottenere risultati che a quella altezza – sì, parliamo di quella fisica, ma nel basket nessuno si scandalizza – non sono banali per niente. Adesso è in Serie B, forse il punto più alto della sua seconda carriera. Quella della maturità, quella in cui lo sport resta passione ma diventa sacrificio. Perché fuori c’è un mondo da affrontare, e dentro (il campo) dei cuori da scaldare. Lui ha provveduto anche a quello. Non si è mai tirato indietro e per questo merita il giusto tributo da parte di chi – come noi – ha dichiarato da sempre il proprio tifo. Ci autodenunciamo: siamo di parte. Ma questo non fa alcuna differenza e non toglie nulla all’impresa più bella.