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Ispica, il Tar sospende la mozione di sfiducia: Leontini resta sindaco

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Il sindaco di Ispica, Innocenzo Leontini, resta in carica. Il Tar Sicilia – sezione staccata di Catania ha infatti accolto le richieste di sospensiva delle delibere con cui il Consiglio comunale aveva approvato la mozione di sfiducia nei suoi confronti.
Con ordinanze del 18 dicembre 2025, emesse a seguito dei ricorsi presentati dal consigliere comunale Angelo Galifi e dallo stesso sindaco Innocenzo Leontini, i giudici amministrativi hanno sospeso gli effetti della deliberazione n. 37 del 12 novembre 2025, fissando l’udienza di merito per il 24 febbraio 2026. Fino a quella data, dunque, sindaco e Consiglio comunale rimangono in carica.
I ricorsi erano stati proposti dal sindaco Leontini e dal consigliere Galifi, che aveva votato contro la mozione di sfiducia, rispettivamente assistiti dall’avvocato Antonio Barone e dagli avvocati Giovanni Mania e Alessandro Ammatuna. Le impugnative erano rivolte contro il Comune di Ispica e nei confronti dei consiglieri che avevano votato a favore della sfiducia.
Nei provvedimenti, il Tar evidenzia come i ricorsi appaiano, già in sede cautelare, sorretti da profili di fondatezza. In particolare, il Collegio richiama il principio del cosiddetto semestre bianco, affermando che «il limite dei 180 giorni finali del mandato elettivo va riferito alla durata quinquennale del mandato naturale e non al periodo di prorogatio dettato da esigenze di riallineamento delle date elettorali».
Secondo i giudici, a sostegno di questa interpretazione depongono sia «il criterio letterale» delle norme regionali di riferimento, sia «il principio di certezza del termine finale del mandato del Sindaco», necessario – si legge ancora nelle ordinanze – «al fine di fugare le inevitabili incertezze interpretative in ordine ai termini di qualunque adempimento di fine mandato previsti dalle disposizioni degli enti locali».
Il Tar ha inoltre riconosciuto la sussistenza del periculum in mora, sottolineando come la sospensione sia giustificata «avuto riguardo al bilanciamento dei contrapposti interessi e alle esigenze di stabilità e funzionamento dell’ente».
Per questi motivi, il Tribunale amministrativo ha deciso di accogliere le istanze cautelari e di «sospendere gli effetti dell’atto impugnato», compensando le spese della fase cautelare.
La vicenda tornerà ora all’esame del Tar nella pubblica udienza del 24 febbraio 2026, quando i giudici saranno chiamati a pronunciarsi nel merito sulla legittimità della mozione di sfiducia.

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Scritto da
Alessia Cataudella

Direttore responsabile SCW

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