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Rifiuti, si blocca tutto. Lavoratori in piazza: “Senza stipendio da mesi”

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Ventisei famiglie sull’orlo della crisi alla vigilia di Natale. Sono quelle degli operatori ecologici della ditta Ecoseib, che gestisce il servizio di raccolta e conferimento dei rifiuti nel comune di Santa Croce Camerina. Oggi la differenziata porta a porta si è fermata. I lavoratori si sono radunati in piazza Vittorio Emanuele II, già dalle prime ore del mattino, per un sit-in di protesta. I dipendenti della Ecoseib vantano tre mesi di arretrato (più la tredicesima). “Qui si rischia di perdere la dignità. Entro Natale vorremmo ricevere lo sblocco di due settimane per risollevarci un po’. – spiega Giovanni Zisa, uno dei portavoce – Siamo in piazza per far capire ai cittadini quello che stiamo passando”. Ma chi paga?

E’ proprio questo il problema sollevato dallo Snalv, il sindacato rappresentato da Antonio Santonocito e Finella Mazza, che si è confrontato col sindaco Giovanni Barone. Il quale ha evidenziato le difficoltà di cassa dell’Ente: “Nei giorni scorsi abbiamo provveduto al pagamento di oltre 100 mila euro per il saldo di una mensilità – ha detto Barone -. Si tratta di un acconto, ne siamo consapevoli. Ma è il massimo che siamo riusciti a fare in attesa delle prossime entrate, tra cui l’Imu. Pensate che il sindaco non voglia pagare gli stipendi a questi ragazzi che in estate hanno salvato l’intera collettività dall’emergenza rifiuti? Il problema è che non abbiamo liquidità. Per dare i soldi all’Ecoseib, ho dovuto rinviare il pagamento della tredicesima ai dipendenti comunali”. Anche se il rappresentante legale e amministratore unico della Ecoseib, dott. Raffaele Rizza, a Santa Croce Web smentisce di aver ricevuto alla data di oggi, 14 dicembre, un solo euro.

Lo Snalv, invece, ha contestato la mancata convocazione di un tavolo tecnico con l’Amministrazione, alla presenza della ditta, per studiare le possibili soluzioni. Pur nella consapevolezza che la Ecoseib, gestita dalla famiglia Busso, abbia già anticipato un paio di mensilità nonostante una massa creditizia di 540 mila euro nei confronti del Comune (che con l’ultimo acconto, ridimensionerebbe a poco più di 400 mila). I lavoratori si attendono un segnale o sono pronti a incrociare le braccia già il 7 e l’8 gennaio, al rientro delle Feste.

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