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Veronica, via al processo d’appello: difesa chiede nuova perizia psichiatrica

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Veronica Panarello
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“Cinque giorni fa Veronica Panarello è stata autorizzata dalla corte d’assise d’appello a pregare sulla tomba di Loris. Ci è andata per due lunghe ore”. Lo ha affermato l’avvocato Francesco Villardita, legale di Veronica Panarello, prima dell’inizio del processo d’appello a Catania alla donna condannata a 30 anni di reclusione dal Gup di Ragusa per l’omicidio e l’occultamento del cadavere del figlio Loris. “Ho visto Veronica Panarello una settimana fa – ha aggiunto il penalista – e non c’è nessun tipo di modifica nella propria versione dei fatti. Dice quello che ha sempre detto: “Io voglio pagare per quello che ho fatto ma assieme a me deve pagare il reale responsabile, che lei ha indicato da sempre nel suocero. Vedremo”.

Deciderà il prossimo 3 ottobre il presidente della corte d’Assise d’Appello di Catania Rosario Cuteri sulla riapertura del dibattimento. Ad avanzare la richiesta di un nuovo percorso dibattimentale con una nuova perizia psichiatrica e il confronto tra la Panarello e il suocero, l’uomo che la donna accusa di avere compiuto l’assassinio, è stato l’avvocato Franco Villardita durante l’udienza di stramattina, che si è celebrata a porte chiuse e a cui la Panarello ha avuto modo di assistere.

La visita della donna sulla tomba del figlio, però, non è stata gradita dall’ex marito Davide Stival: il legale dell’uomo Daniele Scrofani spiega che “Davide Stival non ha gradito questa decisione perché va spesso a trovare Loris al cimitero e si sarebbe potuto trovare fianco a fianco con una situazione fortissima dal punto di visto emotivo. Si è indisposto perché l’ha saputo a cose fatte. Lui – ha aggiunto Scrofani – sta cercando di voltare pagina, ha trovato un’occupazione dopo un periodo in cui non ha lavorato. Ora ha bisogno di serenità e oggi non è qui perché non si è voluto sottoporre a ulteriore stress”.

Sulla vicenda è intervenuto anche l’avvocato Francesco Biazzo, legale di Andrea Stival, nonno di Loris e suocero di Veronica Panarello, che lo chiama in causa nell’omicidio come esecutore materiale . “La vita del mio assistito è stata sconvolta, nessuno gli darà più la sua esistenza: con questo delitto, perpetrato da Veronica Panarello, sotto il profilo umano è stato ucciso – ha commentato l’avvocato -. Andrea Stival non si sottrarrebbe a un eventuale confronto anche se la richiesta della difesa non servirà ad alcunché perché è inammissibile dal punto di vista processuale”.

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