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We love the rainbow!

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Il mese di gennaio che si sta concludendo ci ha regalato splendide giornate di sole, ma anche freddo glaciale e gelo, tramonti infuocati e albe polari e il nostro cielo è stato il ” più grande spettacolo dopo il Big Ben…”! Ma è stato anche un un mese complesso e incerto sotto il profilo economico e politico. Sicuramente avrà un epilogo infuocato, come il sole che , dopo un improvviso temporale, frattura il cielo con un enorme, magico arcobaleno! Già, l’arcobaleno: fenomeno metereologico che nel linguaggio comune simboleggia la rinascita psico- fisica di un individuo ma anche la variegata complessità dell’ essere umano.

Ebbene il 10 gennaio l’arcobaleno si è spento sulla musica pop mondiale con la morte di David Bowie; il 19 gennaio l’arcobaleno si è spento sul cinema italiano con la scomparsa di uno dei più sensibile registi italiani, Ettore Scola; ma il 23 gennaio l’arcobaleno si è manifestato sulla società del terzo millennio, cioè sulle coppie che, a prescindere da un vincolo giuridico e dal proprio orientamento sessuale, ‘ si sentono’ famiglia e vogliono ‘fare famiglia‘ , le quali sono scese nelle piazze di molte città italiane, compresa la nostra Ragusa, in difesa della c.d. legge Cirinnà. David Bowie era l’arcobaleno quando si vestiva come Ziggy Stardust o da Duca Bianco, lo è stato fino all’ultimo istante della sua straordinaria ed eclettica esistenza, mentre, malato terminale, completava il suo ultimo album, Blackstar, pubblicato postumo e schizzato al top di tutte le hits. Lo era quando lasciava i lustrini ed il trucco di cantante e si trasformava nell’attore evanescente di ‘Furyo‘ o nell’apprezzatissimo pittore – scultore che nel 1996 espose alla Leopolda per la Biennale di Firenze.

Ettore Scola era l’arcobaleno del cinema italiano sia quando dirigeva “Brutti sporchi e cattivi” sia quando dirigeva ‘una giornata particolare‘, con un magnifico Marcello Mastroianni, professore antifascista gay. Sono arcobaleni le famiglie formate da due mamme o due papà e i propri figli come quelle formate da una mamma e un papà che non hanno bisogno di una fede al dito per amarsi e amare i propri figli. A quelle che sono state definite ‘ famiglie arcobaleno‘ si rivolge il disegno di legge Cirinnà, esitato dal governo Renzi, nonostante il recalcitrante Alfano, che giovedi dovrà passare ‘le forche caudine‘ delle Camere.

Ebbene , come era già successo per la legge sul divorzio, per quella sull’aborto, per quella sulla fecondazione assistita, sull’eutanasia l’opinione pubblica italiana si divide e i parlamentari dovranno decidere secondo coscienza, nella consapevolezza di rappresentare uno Stato laico e aconfessionale, che, in tema di diritti civili è il fanalino di coda dell’ Occidente emancipato e capitalista. La Cirinnà è solo l’incipit di un processo evolutivo inarrestabile, che certamente va migliorata ma non va usata come strumento di propaganda politica, bensì come volano per una società più emancipata , cioè libera da pregiudizi, censure mentali, laica e perchè no, caritatevole e misericordiosa. Laddove c’è amore c’è Dio… Laddove c’è l’arcobaleno c’è la luce della saggezza del mondo che amo.

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