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Cronaca Primo Piano

L’allarme di uno zio: “Due tunisini ubriachi hanno molestato mia nipote”

by Paolo Mandarà 1 Febbraio 2017 572 2 min di lettura
 L’allarme di uno zio: “Due tunisini ubriachi hanno molestato mia nipote”

“Ieri pomeriggio due tunisini ubriachi hanno molestato mia nipote e la sua amichetta di 12 anni. Siamo preoccupati”. E’ questa la denuncia arrivata stamane in redazione. A parlare è uno zio, che interpreta il sentimento di centinaia di santacrocesi. Due extracomunitari visibilmente “sbronzi”, età 22-25 anni, ieri pomeriggio si sono appostati in una zona periferica di Santa Croce, nei pressi di Vico Giotto, e hanno terrorizzato due ragazzine “colpevoli” di passeggiare in zona. “Erano circa le 18.20. Le seguivano, provavano a intavolare una discussione: “Stai andando dalla mamma?” chiedeva uno di loro. Le bambine per fortuna hanno trovato rifugio a casa dei nonni, che si trova da quelle parti” fa sapere l’uomo. Una volta al sicuro, hanno raccontato l’episodio e sono partite le chiamate ai carabinieri. I due extracomunitari sono fuggiti, ma non erano difficili da rintracciare. In caserma li conoscono alla perfezione.

Ciò che agghiaccia e fa arrabbiare, infatti, è che uno dei due soggetti è stato segnalato più volte nelle ultime settimane per comportamenti analoghi (anche il suo “collega” sarebbe soggetto a misure cautelari). Ieri, in seguito al pedinamento alle due bambine, si è beccato una denuncia. Che, come le altre, rischia di cadere nel vuoto. L’uomo, infatti, soffre di disturbi mentali e fin qui non è stato possibile adottare provvedimenti seri. Tanto che dopo essere rimasto in caserma fino a mezzanotte, è stato rimesso in libertà. “I carabinieri – ci spiega lo zio con un certo allarme – non possono fare nulla. Questo elemento è un perfetto squilibrato. Si deve solo aspettare che scada il permesso di soggiorno per espellerlo. Ma poi rimarrà comunque sul territorio italiano da clandestino” riflette con amarezza. “I nostri figli e i nostri nipoti non sono liberi di andare in giro per fare una passeggiata. Ma c’è qualcuno in questo Stato che ha il potere di fare qualcosa? Ma in che razza di paese viviamo…”.

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