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Ricercatezza e rispetto della materia prima: ecco Scjabica Cuoco Pescatore

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Scjabica Cuoco Pescatore ha mollato gli ormeggi. Il nuovo ristorante dello chef Joseph Micieli apre oggi, 25 luglio. Se ne è tanto parlato e adesso il nuovo progetto ristorativo, che si aggiunge a Cucina Costiera by Scjabica e a Scjampagne – L’aperitivo dello chef, ha il suo porto sicuro sul lungomare Amerigo Vespucci a Punta Secca.

Joseph Micieli ha composto la terna vincente proponendo, in questo modo, un’offerta trasversale per tutti i palati. Scjabica Cuoco Pescatore incarna le due anime del giovanissimo chef di Santa Croce che nel volgere di pochi anni ha collezionato tanti successi, grazie alla sua inventiva e preparazione, conquistando anche importanti presenze su network nazionali, uno per tutti La Prova del Cuoco su Rai Uno, dove lo vedremo anche la prossima stagione. “Scjabica Cuoco Pescatore – spiega Joseph Micieli – ha aperto sul lungomare Amerigo Vespucci con un concept che mira a raccontare una cucina leggermente più ‘tecnica’ senza mai distanziarsi dal rispetto per la materia prima che rimane protagonista. Così abbiamo una location più ricercata, una cantina con referenze selezionate ed etichette anche singolari, un menu che deve dare quell’emozione in più. Mi piacerebbe trasferire agli ospiti di Scjabica Cuoco Pescatore quella voglia di riscoprire un’identità della cucina di cuore che mi ha accompagnato nella genesi e realizzazione di questo progetto”.

L’estate 2017 si preannuncia decisamente impegnativa per Micieli che comunque ha lavorato molto, costruendo, idealmente e materiale, un comune denominatore tra i tre progetti che hanno una loro specifica identità a Punta Secca. “Da tempo accarezzavo l’idea – ha concluso Micieli – di ancorare sempre più al nostro territorio una proposta gastronomica salubre, ricercata, tradizionale, allegra, interessante… Insomma, mi sono reso conto che un solo ristorante aveva difficoltà ad esprimere più anime, ma soprattutto si sarebbe potuto correre il rischio di disorientare i nostri ospiti. Così ho preferito fare tutto ma in tre concept diversi che parlano la stessa lingua e utilizzano le medesime materie prime, ma con un’identità volutamente diversificata”.

(questo è un articolo promozionale)

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