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Corsa all’ultimo drink, due ragazzini in ospedale: la moda dell’abbuffata alcolica

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Il binge drinking ovvero “l’abbuffata alcolica” è una definizione di un fenomeno allarmante tra gli adolescenti, utilizzato per descrivere un consumo eccessivo di unità alcoliche in un’unica occasione. Senza troppi giri di parole, chiariamo subito che tale pratica della quale ci troviamo costretti a occuparci oggi, è esplosa anche dalle nostri parti. Tracciamo in primis, brevemente, un profilo tipo per provare a capire chi tra i giovani si avvicina con tale facilità all’alcol: i ragazzi e le ragazze per uniformarsi al gruppo e per provare sensazioni “piacevoli”. Secondo una recente ricerca i giovani bevono perché: è divertente (36%), disinibisce (25%), rende felici (25%), fa dimenticare i problemi (14%).

I “binge drinker” bevono maggiormente cocktail, birra e vino mentre in misura minore i liquori. Anche se a tavola, in genere, il ragazzo non beve, il binge drinking nasce dall’esigenza di sperimentare se l’alcol abbassa la percezione del rischio, aumenta le capacità relazionali e rende più sicuri. Se questi effetti vengono ottenuti la volta successiva per arrivare allo sballo la quantità di alcol da ingerire dovrà raddoppiare perché subentra la cosiddetta tolleranza alcolemica, in altre parole l’organismo si abitua e chiede di più. La cronaca locale degli ultimi due giorni, ci mette in allarme perché due ragazzini tutti e due minorenni sono finiti all’ospedale in condizioni prossime al coma etilico.

Per colpa di pochi, dunque, ora pagheranno tutti… e su questo saremo tutti d’accordo, anche quella parte di genitori affaccendati nelle pratiche ferragostane che ieri è rimasta incredula nell’assistere ad uno spettacolo così indecoroso ma sopratutto allarmante: «Ci si può divertire senza distruggersi!» dicevano, ma cercare di dissuadere un adolescente dall’uso dell’alcol, così come da quello del tabacco ad esempio, attraverso la proibizione a consumarlo è inutile e controproducente. L’età adolescenziale è, infatti, di per sé caratterizzata da una tendenza alla critica e alla contestazione, oltre che dalla naturale ricerca di sperimentazione dei propri limiti. L’unica possibilità per tenere i giovani al riparo dai rischi degli eccessi da alcol è creare in loro un’adeguata consapevolezza sul limite che separa l’uso dell’alcol dall’abuso, e la conseguente capacità di autogestire correttamente i propri comportamenti attraverso il dialogo costante e la vigilanza attiva nei luoghi di aggregazione.

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