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Vittoria – Scoperte fatture false per 362 mila euro, sequestrati soldi e immobili

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I finanzieri del Comando Provinciale di Ragusa, su delega dell’Autorità Giudiziaria e nell’ambito di servizi finalizzati al contrasto dell’evasione fiscale, hanno recentemente denunciato 4 soggetti per reati di natura tributaria, riconducibili ad altrettante società, ed eseguito un decreto di sequestro preventivo diretto e per equivalente di beni immobili, mobili nonché somme di denaro per un ammontare fino alla concorrenza di 362 mila euro, pari alle imposte evase relative all’emissione ed utilizzo di fatture fittizie per quasi 500 mila euro.

L’attività nasce da una verifica fiscale effettuata dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Vittoria nei confronti di una ditta vittoriese operante nel settore degli imballaggi in legno, settore cardine nell’economia locale. La stessa azienda, dalla consultazione delle banche dati in uso al Corpo, è risultata essere “evasore totale”, per non aver presentato le previste dichiarazioni dei redditi. Altro elemento cha ha insospettito i finanzieri, la circostanza che molti clienti dell’azienda oggetto del controllo hanno dichiarato di non aver mai avuto contatti con l’amministratore di diritto ma con un altro soggetto seppur estraneo alla compagine societaria.

Gli approfondimenti investigativi eseguiti su delega dell’Autorità Giudiziaria hanno permesso di raccogliere sufficienti elementi di prova riguardo al reale amministratore dell’azienda, già noto alla Guardia di Finanza per analoghi precedenti: lo stesso, dopo aver carpito i dati completi del titolare formale dell’azienda verificata, ha emesso fatture false per centinaia di migliaia di euro nei confronti di una ditta individuale a lui stesso intestata, al fine di abbattere il proprio reddito imponibile, oltre che a favore di due soggetti economici con sede in Licata. Per questo motivo sono state ipotizzate le violazioni di natura penale di emissione ed utilizzo di fatture inesistenti.

Conseguentemente, la Procura della Repubblica di Ragusa ha pienamente condiviso il quadro probatorio raccolto dagli investigatori ed inoltrato al competente GIP una richiesta di sequestro per equivalente pari all’importo dell’imposta evasa. Il provvedimento ablativo, a firma del Dott. Giovanni Giampiccolo è stato eseguito in data 23 marzo u.s. con sottrazione all’indagato di nr. 8 beni immobiliari e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di circa 350.000 euro.

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