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La Regione “boccia” gli alberghi, Barone si scaglia sulla giunta: “Non si è mai interessata”

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Un parere penalizzante per la comunità di Santa Croce. L’assessorato regionale ha bocciato 15 progetti di strutture alberghiere su 23 presentati. La regione Sicilia ha ammesso solo otto strutture ricettive escludendo dalla proposta di variante, al piano regolatore generale, gli altri quindici progetti ammessi con delibera del consiglio comunale numero 37 del 2011. L’assessorato regionale, nella motivazione, parla di ”interventi che determinano verosimilmente sostanziali impatti negativi sull’ambiente, sul paesaggio, sul sistema marino costiero, sulla salute umana e sulla frammentazione del territorio”. Ma le responsabilità, di natura politica, secondo il leader dell’opposizione, Giovanni Barone, sono da attribuire all’amministrazione retta da Franca Iurato. «Ci saremmo aspettati – spiega il leader della lista civica ”Noi ci Crediamo” – già all’indomani dell’insediamento di questa amministrazione, un’interlocuzione forte con l’assessorato regionale. Sarebbe stato opportuno che l’intera amministrazione si precipitasse tutti i giorni in assessorato, a Palermo, a perorare la causa e ad illustrare bene il progetto ai funzionari regionali. Si potevano, per esempio, coinvolgere i deputati regionali, produrre documentazione e memorie esplicative, ed invece non si è fatto praticamente nulla. Così l’assessorato regionale ha espresso, un parere, a nostro avviso, penalizzante per le attese della città di Santa Croce e di tanti imprenditori che avevano investito nel nostro territorio». Un affondo di natura politica al sindaco e all’intera giunta. «Vorremmo sapere se si è interloquito a livello politico e tecnico con l’ufficio regionale – aggiunge Barone – per illustrare le ragioni e la bontà del progetto nel suo insieme, che riguardava ben ventitre interventi e non solo otto. Gli amministratori comunali hanno letto bene il dispositivo del parere?». Un parere e la relativa motivazione che si scontra, secondo le indicazioni di Barone, con la valutazione di impatto ambientale. «Non si è fatta nessuna considerazione per dimostrare che questo parere è in contrasto con le conclusioni della valutazione ambientale allegata – afferma – che ha ampiamente motivato la sostenibilità delle scelte progettuali. Anche al fine di dare le opportune soddisfazioni ai 15 imprenditori che coraggiosamente avevano scelto di investire a Santa Croce. Non è stato chiesto neppure di argomentare i ”presumibili” impatti negativi sulle componenti elencate al fine di dare le opportune soddisfazioni agli imprenditori. Tra le altre cose ci chiediamo se le 15 ditte escluse sono state messe, in tempo, al corrente della bocciatura del loro progetto». Sull’impatto ambientale l’attuale condizione, caratterizzata prevalentemente da serre a ridosso del mare, è decisamente peggiore, dal punto di vista turistico. L’impatto sul paesaggio, secondo le indicazioni del movimento politico «Noi ci crediamo» era a favore delle strutture alberghiere. «Non si trattava certo né di enormi pali eolici, né di estesi campi fotovoltaici – conclude Barone -. Neppure di ecomostri multipiano. Si trattava, semmai, di interventi ragionevolmente contenuti nei volumi e necessari per lo sviluppo turistico, di un territorio particolarmente vocato al turismo e a cui noi fortemente ancora crediamo».

Fonte: Il Giornale di Sicilia

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Redazione

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