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Cultura e Spettacolo

La celebrazione di Ognissanti: il 1° novembre una festa civile e religiosa

by Salvatore Mandarà 1 Novembre 2016 1060 4 min di lettura
 La celebrazione di Ognissanti: il 1° novembre una festa civile e religiosa

Il 1° novembre si celebra in Italia la festa cristiana di Ognissanti, anche conosciuta come “Tutti i santi”, festività religiosa, ma anche civile. Infatti, il 1° di novembre è un giorno festivo, ovvero un giorno di lavoro retribuito, durante il quale i lavoratori hanno diritto a riposare, pur percependo la loro paga o retribuzione. Le origini di Ognissanti e cosa simboleggia questa festa per la Cristianità Troviamo le prime tracce di questa ricorrenza cristiana già durante il IV secolo d.C., sebbene all’epoca la ricorrenza cadesse in primavera e non nel tardo autunno come avviene oggi. La festa di Tutti i Santi, esattamente come il nome suggerisce, commemora tutti i santi della storia della cristianità. Infatti, nel calendario civile italiano, ogni giorno è dedicato ad un santo o a un martire, ma, in realtà, i santi della cristianità sono molti di più di 365 e per questo motivo, non tutti possono trovare spazio nel calendario. Il 1° di novembre di ogni anno, si commemora il ricordo delle loro vite e dei loro martirii, ovvero si ricorda quanto importanti siano stati i loro sacrifici e i loro gesti per la storia cristiana.

Fu papa Gregorio IV, nell’835 d.C., a richiedere espressamente all’allora re franco Luigi il Pio di ufficializzare questa celebrazione come festa di precetto e fissare la sua data il 1° di novembre di ogni anno. Cosa che effettivamente accadde ed è rimasta tuttora invariata, nonostante siano trascorsi più di mille anni. Vi sono delle interpretazioni molto controverse sul perché si sia scelta proprio tale giorno per commemorare tutti i santi della cristianità. Alcuni studi antropologici recenti fanno notare una certa continuità temporale con la festa celtica di “Samhain”, da cui ha avuto origine Halloween. Samhain è il capodanno celtico e secondo le credenze di questo popolo, durante la notte a cavallo fra il 31 ottobre e il 1° novembre, i defunti tornano dall’oltretomba e camminano sulla terra, fra i viventi. Molto probabilmente, la Chiesa cristiana aveva bisogno di rendere meno pagana l’usanza di festeggiare il ritorno dei defunti dall’oltretomba che vigeva soprattutto nelle terre del nord Europa. Per far ciò, si decise di celebrare Ognissanti proprio il primo giorno del mese di novembre, in modo da cristianizzare gli strascichi di una ricorrenza che non apparteneva alla religione cristiana.  In effetti, è interessante notare come il giorno successivo al 1° di novembre, vale a dire il 2 novembre, in Italia si celebri la festa dei defunti, nota anche come Giorno dei Morti, in cui i fedeli cristiani commemorano i cari che non ci sono più.

Come si festeggia “Tutti i Santi” in Italia?
La festa di Tutti i Santi è particolarmente sentita nel nostro paese. In tutto il territorio sono presenti celebrazioni e tradizioni che risalgono anche al Medioevo. Molte di queste sono di natura espressamente culinaria, con mostre dei prodotti di stagione e soprattutto dei dolci tipici della festa di Ognissanti. I festeggiamenti possono cambiare da regione a ragione. Ricordiamone alcuni:
In Sicilia, è convinzione che durante la notte di Ognissanti i defunti portino dolciumi ai bambini che si sono comportati bene. Fra questi ultimi, ricordiamo soprattutto i dolci di Martorana. A Massa Carrara si crede che durante questa ricorrenza i proprietari delle cantine debbano dare un boccale di vino ai meno fortunati. I bambini indossano collane di mele e di caldarroste. In Friuli Venezia Giulia si tiene una candela accesa, una bacinella d’acqua e un pezzo di pane a disposizione dei morti, qualora tornino dall’aldilà. In Trentino Alto Adige si suonano le campane delle chiese per richiamare le anime dei defunti. A loro disposizione viene anche lasciata una tavola imbandita di ogni genere di leccornia. L’usanza di lasciare la tavola imbandita per le anime dei morti è anche tipica della Sardegna.

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