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Le ragioni del “sì” in biblioteca a S.Croce con i senatori Padua e Cociancich

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Hanno scelto Santa Croce Camerina i senatori Venerina Padua e Roberto Cociancich, impegnati sul fronte referendario con le ragioni del “sì”. L’incontro si è tenuto nella biblioteca comunale, alla presenza del segretario del Pd, Peppe Occhipinti. All’incontro erano presenti l’Amministrazione e alcuni consiglieri comunali con il sindaco Franca Iurato, che ha portato il saluto della città. Secondo la senatrice Padua, che ha difeso il lavoro e il diritto alla salute, costituzionalmente riconosciuti su tutto il territorio italiano senza differenza tra nord e sud, uno dei meriti della riforma sarà quello di velocizzare l’iter legislativo con il Senato che, se vorrà, potrà intervenire, ed entro trenta giorni dovrà essere espresso un parere, che potrà essere accolto oppure no.

Il senatore Roberto Cociancich, componente della commissione Affari Costituzionali, si è soffermato sugli aspetti di democrazia partecipata perché “non tocca i poteri del governo, della magistratura e della libertà di stampa, anzi tutela i diritti del cittadino nelle diverse parti del paese”. Cociancich continua dicendo che mancano le risorse economiche per garantire la prima parte della costituzione – ovvero il lavoro – e se 110.000 giovani laureati italiani emigrano, se l’industrializzazione è diminuita del 27% ed il Pil dell’8,6%,”è perché siamo in ritardo a riformare il paese”. Secondo il senatore “è importante ritoccare il regionalismo rendendolo più flessibile con il potere dello stato qualora venga meno il principio della responsabilità dell’amministratore”.

Vuol dire che le regioni che avranno il bilancio in pareggio potranno continuare a fare ciò che stanno facendo oggi, o addirittura implementare le proprie funzioni; per le regioni che invece non funzionano bene si avrà la possibilità di inserire dei correttivi anche estremi, come revocare un presidente o una giunta regionale. Cociancich, inoltre, ha affermato che con la riforma costituzionale si garantirebbe la standardizzazione dei costi della sanità con meno sprechi di risorse pubbliche, mentre quel Senato composto oggi da 315 senatori, smette di essere un doppione della Camera dei Deputati e diventa riferimento per l’Europa per procacciare fondi strutturali e sede di raccordo tra lo Stato e le Regioni con 100 senatori di cui 74 consiglieri regionali, 21 sindaci e 5 di nomina presidenziale tutti senza indennità. Insomma un ulteriore passo avanti nei confronti della trasparenza delle amministrazioni territoriali. Ha chiuso i lavori il vicesindaco Francesco Corallo che invita a votare “sì” per il presente e per il bene delle future generazioni.

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Scritto da
Salvatore Mandarà

Fondatore e collaboratore

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