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L’estate “precaria” di Torre di Mezzo: l’oasi e il bagnasciuga fra alghe e rifiuti

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“Turisti in fuga e residenti nauseati, mai una pulizia. Le uniche due strade di accesso sporchissime e indecorose. Non c’è futuro senza ordine e pulizia. A proposito, IMU e TARI salatissime come nelle zone di maggior pregio”. L’estate di Torre di Mezzo, frazione di Santa Croce Camerina, è riassunta in poche frasi da Claudio Fidelio, un residente della zona, che usa Facebook – il mezzo più popolare e più accessibile – per rivolgere una dura critica alle istituzioni. Evidenziando, attraverso delle fotografie, il degrado ambientale che avvolge la spiaggia di Torre di Mezzo e l’oasi, assai vicina, di Cannitello. Sulla carta una riserva naturale, in pratica un invaso maleodorante di rifiuti che dà vita a un fiumiciattolo naturale che sgorga direttamente in mare. E il bagnasciuga? Come si evince dagli scatti, ospita alghe e altri residui organici. “Il fiumiciattolo invade la spiaggia perché è pieno di rifiuti, se lo bonificano cambia tutto” spiega il signor Claudio, che minaccia anche di mettere in vendita la propria casa. “Le alghe nella spiaggia del Piper sono state sempre tolte ad opera del Comune – fa notare – quest’anno è vietato”.

Sui social il dibattito è aspro, a tratti costruttivo. Il sindaco Giovanni Barone, che assieme all’assessore all’Ecologia Dimartino ha ricevuto un gruppetto di residenti al Comune, fa sapere che “si farà un intervento per le alghe. La sporcizia sarà rimossa come nel resto del territorio. Datecene il tempo, lo stiamo facendo dopo anni di silenzio… I risultati sono gli occhi di tutti”. E mentre si pone un freno (potenziale) a una problematica, sempre a Torre di Mezzo sorge un’altra questione che una signora, sempre su Facebook, sottolinea con forza: “Ogni sera viene acceso un fuoco nelle vicine serre e noi respiriamo di tutto. Diossina soprattutto perché non vengono bruciate solo sterpaglie e legno ma anche plastica e polistirolo. Soprattutto plastica e polistirolo. Signor Sindaco le chiedo di intervenire perché noi non sappiamo più a chi rivolgerci. Abbiamo chiamato i vigili ma non abbiamo ottenuto niente. Questo è un reato da codice penale”.

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