Home News Attualità Santa Croce, arriva anche la videosorveglianza nelle campagne
Attualità

Santa Croce, arriva anche la videosorveglianza nelle campagne

Condividi
Condividi

La videosorveglianza arriva nelle campagne siciliane e verrà utilizzata per combattere il fenomeno del caporalato: a darne notizia il presidente della Regione Nello Musumeci che ha dichiarato: «Così entra nella fase operativa il Protocollo d’intesa sottoscritto con il ministero dell’Interno». Per la concreta realizzazione del progetto bisognerà aspettare i tempi necessari per creare la rete di videosorveglianza che seguirà la progettazione esecutiva da affidare prossimamente attraverso un bando. La Regione si doterà di una serie di strumenti ad alta tecnologia, da quello che si apprende dalla Regione, telecamere ad alta risoluzione e sensori audio/video ambientali – che saranno collegate con la centrale operativa del Corpo Forestale della Sicilia. La rete di videosorveglianza sarà finanziata con circa dodici milioni del Pon legalità 2014/2020. Il governo regionale, da parte sua, con una delibera proposta dall’assessore al Territorio Toto Cordaro, si è impegnato a destinare duecentomila euro all’anno, per il successivo quinquennio 2022/2026, per garantire la piena funzionalità delle apparecchiature. Alla Regione promettono che per la lotta al caporalato ci si affiderà anche alle immagini catturate dai droni, ma nulla si dice a proposito di altri importanti reati che vengono consumati nelle campagne come furti di prodotti, attrezzature e mezzi agricoli, abigeati o macellazioni clandestine.

“Bene l’iniziativa del Governo Regionale che mette in campo strumenti di controllo contro il caporalato nelle campagne. Gli imprenditori onesti non hanno nulla da temere e il fenomeno va prevenuto e represso con fermezza. Tuttavia, ci sembra oltremodo necessaria una riforma della norma vigente sul caporalato che ha determinato lo spopolamento delle campagne a causa della difficoltà delle aziende di sapere se gli alloggi che fornivano erano a rischio”: questo il commento del presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè. Che aggiunge: “Attualmente, anche chi si muove nel solco della legalità, se si discosta anche leggermente da uno degli indicatori, rischia di essere punito. C’è bisogno di rivedere la legge al fine di contrastare con efficacia lo schiavismo e il non rispetto dei diritti dei lavoratori, ma senza bloccare le imprese oneste con gli stringenti parametri attuali”. Il progetto innovativo in una prima fase interesserà le province di Catania e di Ragusa, lì dove il fenomeno dello sfruttamento a basso costo della manovalanza risulta più diffuso: si va dalle zone del Calatino all’intera piana etnea, da Paternò, Belpasso, Caltagirone, Mineo, Palagonia, Scordia, Santa Maria di Licodia, Biancavilla e Adrano ai territori attraversati dalla strada statale 417. Nel Ragusano, invece, l’attività di video sorveglianza sarà messa in campo a Vittoria, Scoglitti, Acate, Comiso, Scicli, Santa Croce Camerina, Marina di Ragusa. Località e snodi stradali saranno comunque definiti nella fase della progettazione esecutiva.

Condividi
Scritto da
Redazione

Il primo portale d'informazione sulla città di Santa Croce Camerina.

Articoli correlati

Punta Secca, recuperata una rete fantasma dai fondali

Nelle acque antistanti Punta Secca, a circa 17 metri di profondità, i...

Santa Croce, bilancio degli eventi estivi

Si è concluso il programma di eventi estivi promosso dal Comune. Il...

“Lo Zaino della Gioia”: a Santa Croce una raccolta solidale per i bambini

Con l’inizio del nuovo anno scolastico alle porte, prende il via una...

La Comunità si prepara ad abbracciare Santa Rosalia, la festa esterna il 5 ottobre

La comunità parrocchiale si prepara a vivere con gioia e devozione la...