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Mercati in crisi, ortofrutta allo sbaraglio: prezzi crollati in 5 giorni

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In un momento storico di grossa emergenza sanitaria, un’altra situazione delicata rischia di sfuggire al controllo: è quella legata all’agricoltura. Fino a qualche giorno fa, tutto funzionava discretamente bene. Con un’elevata richiesta da parte dei supermercati, il prezzo dell’ortofrutta ha retto (con buoni picchi). Da lunedì 16 marzo, invece, i mercati all’ingrosso della fascia trasformata, sono totalmente crollati. Se venerdì 13 il prezzo medio della melanzana tonda era di € 1.33 per kg, oggi, una settimana dopo, si attesta sui trentanove centesimi al chilo. La zucchina è passata da € 1.10 a € 0.47. I prezzi alla vendita sono praticamente più bassi del prezzo di produzione: da qui si genera un’isteria complessiva, in cui i commercianti non riescono più a capire quale quantità acquistare e quanta richiesta ha la filiera dei supermercati.

Per questo l’ex assessore all’Agricoltura, Adolfo Robusti, ha rivolto un appello alle istituzioni, nella persona dell’assessore regionale Edgardo Bandiera e il Ministro alle Politiche agricole, Teresa Bellanova: “Urge un provvedimento, magari da inserire nel decreto Cura Italia, che preveda un rincaro agroalimentare controllato da parte dello Stato, consentendo così ai produttori di poter continuare a produrre”. Gli ha fatto eco Salvatore Di Marco, un produttore agricolo di Santa Croce: “Urge un decreto per calmierare i prezzi al dettaglio onde evitare speculazioni da parte di “sciacalli”. Questo, ahi noi, non è il momento del libero mercato. Spero che questo messaggio possa arrivare a chi può intervenire dall’alto”. I numeri sono importanti: la nostra fascia trasformata, da sola, garantisce il 25% del fabbisogno agroalimentare nazionale. Robusti si rivolge anche agli italiani: “In questo momento storico, per certi versi tragico, guardate le etichette: compriamo italiano e salviamo insieme la nostra nazione”.

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