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Dal dolore alla speranza: donazione di fegato e cornee al “Maggiore-Baglieri” di Modica

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Un gesto di grande generosità ha caratterizzato, nelle scorse ore, l’attività dell’ospedale “Maggiore-Baglieri” di Modica, dove è stato effettuato un prelievo di fegato e cornee. A seguito dell’accertamento di morte cerebrale di un uomo di 74 anni, modicano, colpito da emorragia cerebrale, la famiglia ha acconsentito alla donazione degli organi.
Si è così avviata la complessa macchina del prelievo, che ha visto impegnate tutte le sue componenti: dai medici e dagli infermieri dell’U.O.C. di Anestesia e Rianimazione, diretta dal dottor Rosario Trombadore, che nei giorni precedenti hanno garantito la stabilità e le funzioni vitali del paziente; passando per il personale della sala operatoria e l’équipe specializzata dell’Ismett di Palermo. Determinante, inoltre, l’intervento del Direttore dell’U.O.C. di Oculistica dell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Ragusa.
L’intera procedura si è svolta sotto la supervisione del Centro Regionale Trapianti (CRT) Sicilia, che coordina ogni fase dei prelievi nell’Isola.
Il fegato è già stato trapiantato all’Ismett di Palermo, mentre le cornee sono state assegnate a pazienti in lista d’attesa, offrendo loro una nuova possibilità di cura e di speranza. Fondamentale, in questa catena di solidarietà, anche il supporto del personale Seus-118, che ha garantito il rapido trasferimento degli organi e dei tessuti prelevati presso i centri di analisi, nel pieno rispetto dei protocolli di sicurezza.
«Ogni donazione – evidenzia il Direttore generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago – è una scelta che nasce dal dolore, ma che diventa vita e speranza. Questo risultato è reso possibile dalla generosità della famiglia del donatore, che ringrazio, e dalla professionalità di chi lavora quotidianamente per far sì che il nostro ospedale sia parte attiva e concreta della rete regionale dei trapianti». Il Direttore generale ha sottolineato, inoltre, come ogni prelievo sia il frutto di un lavoro corale che unisce famiglie, operatori sanitari e sistemi di emergenza, ricordando che «la diffusione della cultura della donazione rappresenta un valore fondamentale per l’intera comunità».
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