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“Noi ragazzi privati della libertà”. Una diciottenne scrive al sindaco

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Con l’autunno è tornata la paura, specialmente tra gli adolescenti. A preoccupare non sono soltanto le liti del sabato sera tra extracomunitari o l’eccessivo consumo di birra dopo le 22, ma anche lo spaccio di sostanze stupefacenti che ha ripreso piede su alcune piazze e vie del paese, e sta rendendo difficile sia l’integrazione che la vivibilità. Santa Croce  merita sicuramente maggiori controlli da parte delle forze dell’ordine, così come è accaduto, ma solo per poche settimane, dopo il lookdown. Ma i giovani non ci stanno e qualcuno, oltre ad indignarsi, ha deciso di esporsi sui social, parlando di “amara realtà”.

“Carissimo signor sindaco Giovanni Barone, sono una ragazzina di 18 anni –  ha scritto Carola G., in un post diventato da subito virale – e vedere il nostro paese infestato da queste persone senza regole, senza paura per nessuno, senza un ritegno mi fa venire il vomito. Ormai noi ragazzi ci siamo abituati e adattati a vivere la nostra “libertà” ,la nostra “spensieratezza” nei limiti che ci impone questo paese. Metto queste due parole tra virgolette dato che questo viene condizionato da alcuni comportamenti di persone extra comunitarie. Non pensi che  sono razzista perché conosco molte persone, ho alcuni parenti e molti amici extracomunitari e per me siamo tutti allo stesso livello. Questa sera per la millesima volta abbiamo visto degli atti vandalici tipo: gente che urina davanti ai portoni delle nostre abitazioni, persone che ci chiedono di comprar loro da bere o addirittura della droga. Adesso io mi chiedo: ma le cosiddette forze dell’ordine in queste ore notturne dove sono?? A rimproverare noi ragazzi perché non abbiamo la mascherina, alzando la voce come se fossimo dei criminali! Dato che ormai solo le forze dell’ordine non riescono più a gestire questa situazione, perché non scende lei a dare una mano ai suoi paesani e ai suoi collaboratori? Come si sta prendendo cura del suo paese? E non risponda dicendomi “grazie dell’informazione, prenderemo provvedimenti” perché non l’avete mai fatto e perché i cittadini sono stanchi di ricevere queste risposte tanto per ammutolirci… Voglio farle presente questi problemi e dirle che non è assolutamente giusto che noi ragazzi (maschi, femmine, belli e brutti) dobbiamo privarci di uscire o evitare di passare da alcune strade per paura che possa succedere qualcosa o perché senti il lontananza il cretino di turno che ti grida “bella!” Ormai la sua carica sta quasi per finire, ma almeno faccia qualcosa di meglio per tutti noi”.

Abbiamo ritagliato alcune espressioni, frutto di rabbia e decisamente poco rispettose per le istituzioni, Ma Carola, dopo aver ricevuto la chiamata del sindaco Barone e le rassicurazioni di rito, continua a chiedere una città più sicura e più vivibile per le nuove generazioni.

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Scritto da
Salvatore Mandarà

Fondatore e collaboratore

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