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Le pietre? Parlano… E il signor Rosario Gulino dedica loro un museo

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Per Rosario Gulino le pietre parlano… in un piccolo museo in contrada Pescazze a Santa Croce Camerina. Ovunque, intorno, vedi pietre: pietre acconcie nella muratura delle case, grandi pietre ben solide e squadrate ai cantonali; pietre scalpellinate a far da stipiti agli infissi con archi tondi e chiave di volta o con archi a sesto ribassato, splendidi portali lavorati con estrema raffinatezza, pietre a comporre il lastricato delle strade. Di pietra sono i muri a secco del nostro immenso paesaggio ibleo. Pietre infisse con incise piccole croci per demarcare confini e croci di pietra sulle tombe; pietre cave per fontanili o per modesti truogoli, grandi mole di pietra per macinare o mole per affilare, pietre lavorate a bocciarda per grandi scalinate, pietre scolpite con arte e maestria per colonne tortili, paraste, architravi, capitelli ed altari. Pietre rifinite a facciavista per sobri rivestimenti di interni monumentali.

Parlano tutte, e raccontano di fatiche eroiche di intere generazioni impegnate a spietrare i suoli alluvionali per ricavarne coltivi, costruire muri, case, strade, chiese e conventi; parlano per ricordarti l’antica saggezza di un popolo operoso e geniale capace di plasmare con amore e perizia quest’umile materia dandole vitalità e risalto per riaverne beneficio materiale e godimento spirituale. Le pietre sembrano mute, ed invece parlano e si raccontano prendendo sembianze di animali, di frutti, di piante e di quello che può realizzare la nostra immaginazione. Se non riusciamo a sentirle, li guardiamo e la colpa non è loro, ma certamente nostra che non ne abbiamo ancora compreso il linguaggio. Rosario Gulino da diversi anni in pensione dedica il suo tempo alla famiglia, al volontariato Avis ma anche a quella lui stesso definisce… una passione, ovvero dare un volto anche ad una pietra.

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Scritto da
Salvatore Mandarà

Fondatore e collaboratore

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