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Santa Croce, così è ancora più bello: il film di una stagione impagabile

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Chissà come si saranno sentiti al triplice fischio i quasi duecento sportivi che erano presenti in quel di Mascalucia, in provincia di Catania, campo neutro, per spingere la squadra nella super sfida che valeva una stagione, sia per i colori biancazzurri che per quelli gialloverdi di Terme Vigliatore. Il Santa Croce ha vinto, ha vinto la città, ha vinto il suo popolo di sportivi, ha vinto un manipolo di ragazzi entusiasti di indossare una maglietta biancazzurra.

Ha vinto soprattutto, lasciatemelo dire, una dirigenza formata da persone perbene e competente. Consentitemi di mettere in risalto la figura di colui da anni regge le sorti del sodalizio, Marco Agnello: lui è “il Presidente” per antonomasia, uno che ha vissuto il calcio come una missione, prima da giocatore e poi da primo dirigente. Ovvio, comunque, l’apporto determinante degli altri: il copresidente Giuseppe Micieli, il d.g. Claudio Agnello e via via tutti gli altri, per finire al timoniere, il tecnico Gaetano Lucenti. Pragmatico, sobrio, che ha sempre mantenuto la calma anche nei momenti di magra, consapevole della forza e dello spirito dei suoi ragazzi.

Io, che ho seguito personalmente le partite in casa, fin dall’esordio in questo campionato, avevo intuito le potenzialità di questa squadra, quando sulla scena è comparso un vero “Leone” con il dieci sulle spalle: lui, secondo me, ha dato quel qualcosa in più che è mancato nelle stagioni precedenti. Con grande acume sportivo e tecnico sono stati degnamente rimpiazzate le defezioni dei vari Scudera, Gurrieri ecc. senza snaturare l’impianto e la filosofia del gioco di squadra.

E, come in un crescendo rossiniano, la logica conclusione di una stagione da incorniciare: soltanto la corazzata Marina di Ragusa ha condannato la squadra camarinense al secondo posto, ma forse così è stato ancora più bello. Le due finali come coda del campionato, ci hanno regalato emozioni supplementari, impagabili, entusiasmanti. Signori in piedi e giù il cappello se ce l’avete. Adesso è tempo di far festa, lo meritate, lo meritano quei pochi sportivi che, anche sotto la pioggia o il vento del lungo inverno, stoicamente, vi hanno fatto sentire il loro calore. Ora è “ECCELLENZA”: GRAZIE RAGAZZI.

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Redazione

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