Santa Croce tra aumento della Tari e sicurezza balneare: tensione in Consiglio comunale

Si è svolta in un clima di acceso confronto l’ultima seduta del Consiglio comunale, che ha segnato l’avvio politico della stagione estiva con una serie di temi centrali per la cittadinanza. Su tutti, l’approvazione dell’aumento della Tari del 13% e la questione della sicurezza balneare. Al centro della discussione, il rincaro della tassa sui rifiuti, che l’amministrazione ha motivato con l’aumento dei costi di conferimento, in particolare dell’indifferenziato. La minoranza ha contestato le motivazioni addotte, sostenendo che il vero problema risieda nell’inefficienza del sistema di raccolta differenziata, con dati fermi da anni e un incremento della quota di indifferenziato. È stato citato, tra l’altro, il caso dell’incendio scoppiato nell’area del Centro Comunale di Raccolta, dove sarebbero rimasti abbandonati pneumatici non smaltiti.
Durante il dibattito, non sono mancati momenti di tensione. Una battuta iniziale del sindaco, Peppe Dimartino, che ha definito le opposizioni una “macedonia”, ha contribuito a innervosire gli animi, riflettendo il tono complessivo della seduta, caratterizzata da una dialettica spesso vivace e scandita da interventi piccati. Un passaggio particolarmente delicato ha riguardato proprio il CCR: incalzato dai consiglieri di opposizione sull’utilizzo e l’efficienza della struttura, il sindaco ha replicato parlando di insinuazioni infondate, mentre l’assessore competente ha preferito non intervenire nel merito tecnico, lasciando inevase diverse richieste di chiarimento. Ha suscitato attenzione anche una dichiarazione del primo cittadino secondo cui “fino all’altro ieri il ferro veniva regalato alle imprese di raccolta”, mentre oggi viene correttamente conferito come materiale differenziato. Una frase che, pur evidenziando un cambiamento di metodo, ha aperto interrogativi sulla gestione passata di materiali potenzialmente remunerativi.
Altro punto critico affrontato in aula è stato quello della sicurezza nelle spiagge. I consiglieri di minoranza hanno chiesto se l’amministrazione avesse aderito a un bando regionale per il cofinanziamento del servizio di salvataggio, che avrebbe coperto il 50% delle spese. La risposta del sindaco ha lasciato più di un consigliere perplesso: “I bagnini costano troppo”. Secondo quanto dichiarato, il servizio avrebbe comportato una spesa complessiva di 50.000 euro, con 25.000 euro coperti dal contributo regionale. Un costo ritenuto comunque eccessivo. L’alternativa scelta dall’amministrazione è un “piano di sorveglianza” affidato a personale non specializzato — descritto come una sorta di vigile da spiaggia — per una spesa complessiva di circa 10.000 euro. In pratica, è stato ritenuto troppo oneroso investire 15.000 euro per garantire la presenza di bagnini professionisti, mentre, come sottolineato in aula, non sembrano esserci difficoltà a destinare circa 80.000 euro agli eventi estivi. Una scelta che ha acceso il dibattito, anche alla luce della recente proposta di encomio per un cittadino che ha tratto in salvo cinque persone in mare: un gesto che, secondo alcuni interventi, evidenzia in modo tangibile le criticità sul fronte della sicurezza balneare. La seduta si è conclusa con l’approvazione unanime di una mozione di condanna delle guerre, unico momento di condivisione trasversale in un contesto politico che ha mostrato profonde fratture e un confronto sempre più acceso.
Focus sul depuratore: interrogativi aperti e risposte parziali
Nel corso della seduta, è stata inoltre sollevata la questione del depuratore comunale, con un’interrogazione sui risultati delle analisi recenti e sullo stato dell’impianto. Secondo quanto riportato dai consiglieri di minoranza, i dati indicherebbero che le acque trattate non rispettano i parametri di legge, rendendo necessario un intervento di adeguamento. Alla richiesta di chiarimenti, il sindaco ha spiegato di aver sollecitato informazioni alla società di gestione Iblea Acque S.p.A. e che sarà sua cura trasmettere i dati non appena disponibili. La risposta ha suscitato perplessità tra i consiglieri, che hanno sottolineato l’importanza di una conoscenza aggiornata e diretta da parte dell’amministrazione, vista la rilevanza ambientale e sanitaria del tema.