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Beni confiscati, il Mosis: “Comune inadempiente, serve un regolamento”

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“Promuovere il riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata come strumento di sviluppo e di riscatto del territorio e di promozione, crescita e rafforzamento della cultura della legalità”. Lo chiede, con una nota pubblicata sui social, la segreteria nazionale del Mosis, il Movimento sindacale di sicurezza rappresentato dall’ex assessore comunale Filippo Frasca. “Il D.lgs. 159/2011, istitutivo del Codice Antimafia, all’art. 48 dispone che i beni immobili confiscati alla criminalità organizzata sono trasferiti per finalità istituzionali o sociali, in via prioritaria, al patrimonio indisponibile del Comune come strumento di promozione della cultura della legalità, della giustizia sociale, della solidarietà e come intervento di sviluppo locale, in relazione alle politiche di promozione sociale, culturale, ambientale, nonché alle politiche di crescita economica e di occupazione, atte a combattere il disagio sociale e l’emarginazione e sostenere l’inserimento sociale e lavorativo”.

La richiesta del Mosis nasce dalla consapevolezza che i beni confiscati rappresentino una risorsa preziosa per la l’intera collettività. Pertanto è essenziale istituire al più presto anche a Santa Croce un “Regolamento per l’acquisizione, la gestione e il riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata” che stabilisca i principi, le modalità, i criteri e le condizioni per l’acquisizione, la gestione e l’utilizzazione dei beni immobili confiscati. “Noi del MOSIS diamo segnali chiari e premonitori – ha dichiarato Filippo Frasca, in qualità di segretario e rappresentanteg legale del sindacato – abbiamo segnalato anche per vie alternative e non convenzionali, al Comune di Santa Croce Camerina, come in ambito di dibattito per la partecipazione al Bilancio Partecipato, che è essenziale dotare il comune di un regolamento per la gestione dei beni confiscati alla mafia, che non è prerogativa discrezionale ma perentoria.”

“Poiché per il MOSIS, questo aspetto non è afferente all’ambito politico ma all’ambito della legalità, crediamo che a breve se non ci sarà una immediata proposta di regolamento da sottoporre al Consiglio, dovremo iniziare a segnalare inadempienze che in questo caso esulano dalle semplici dinamiche amministrative soggette a valutazioni delle maggioranze o minoranze di turno, in particolare in presenza di fondi pubblici da spendere sugli stessi immobili, la cui successiva gestione e affidamento dev’essere regolamentata per dare pari opportunità di partecipare a tutti i soggetti interessati. Così non fosse, trattandosi di beni confiscati, sarebbe un colossale controsenso che va attenzionato. Fate al più presto il regolamento – conclude la nota – e nel predisporlo non affidatevi solo ai burocrati che avete al comune”.

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