Ispica – Sequestrato dalla Guardia di Finanza impianto di distribuzione carburanti illegale
La Guardia di Finanza della Tenenza di Pozzallo ha proceduto al sequestro di un impianto illegale di distribuzione contenenteoltre 400 litri di prodotto energetico a Ispica. In particolare è stato rinvenuto un impianto privato di distribuzione di carburante, costituito da 2 serbatoi della capacità complessiva di 19.000 litri, munito di elettropompa volumetrica e pistola erogatrice, irregolarmente costituito. Infatti, nel corso delle attività è stata constatata l’assoluta assenza di autorizzazioni, necessarie per la costituzione di depositi di oli minerali, di particolare rilievo per l’incolumità pubblica considerata l’alta infiammabilità dei prodotti. Sono state, pertanto, contestate violazioni di natura penale a carico del titolare della ditta che è stato deferito alla competente autorità giudiziaria per i reati previsti dall’articolo 679 del codice penale (omessa denuncia di materiale esplodente), dall’articolo 16 del Decreto Legislativo nr. 139/2006 (attinente i certificati di prevenzione-incendi). Contestualmente, il prodotto e l’impianto di erogazione sono stati sottoposti a sequestro. Ad essere sequestrato anche un gruppo elettrogeno della potenza di 320 KW anch’esso sprovvisto nelle prescritte autorizzazioni sulla prevenzione incendi.Le analisi chimichesui campioni prelevati durante l’attività permetteranno di appurare con certezza la qualità del prodotto sequestrato che da una prima analisi risulterebbe gasolio per autotrazione. I finanzieri di Pozzallo, diretti dal Tenente Andrea Masciullo, stanno compiendo ulteriori accertamential fine di individuare la provenienza del prodotto che qualora non fosse stato regolarmente acquistato risulterebbe di contrabbando,circostanza questa che aggraverebbe la situazione dell’imprenditore.Durante le operazioni veniva richiesto l’intervento di un’unità dei Vigili del Fuoco che, dopo un sopralluogo,immediatamente disponeva lo svuotamento dei serbatoi per garantire l’assoluta sicurezza e l’incolumità pubblica.