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Qualcuno ha detto “strisce blu”? La novità più indigesta dell’estate

di Salvatore Mandarà 23 Luglio 2019 180 4 min di lettura
 Qualcuno ha detto “strisce blu”? La novità più indigesta dell’estate

Non si placano le polemiche sulle strisce blu a Punta Secca, Caucana e Casuzze. Dopo un periodo di calma apparente, anche sui social si è tornati a discutere della scottante questione che ha riacceso gli animi. I cittadini, alcuni commercianti e anche i residenti sono tornati all’attacco dell’amministrazione comunale che è accusata di voler fare cassa sulla pelle dei santacrocesi, con questo nuovo balzello sui parcheggi, dopo il fallimento della vendita dei posti auto dell’anno scorso. Inoltre, si contesta la disposizione logistica degli stalli, nonché il numero abnorme degli stessi (nella foto 60 posti auto vuoti). Ad oggi, nel parcheggio all’ingresso di Punta Secca, nessuno mai ha parcheggiato un’autovettura e molti hanno finito per preferire le vicine Torre di Mezzo e Punta Braccetto, rendendole caotiche. Nonostante le tariffe applicate non abbiano lo stesso prezzo di località meno rinomate di Punta Secca, con la possibilità di sottoscrivere degli abbonamenti per risparmiare sui costi, anche stavolta la scelta del Comune appare indigesta, talvolta inopportuna.

Diciamoci la verità, questa vicenda è iniziata male e rischia di finire peggio. Una gestione alla ‘carlona’ del bando di gara, senza coinvolgere il Consiglio comunale sui costi, così come era avvenuto l’anno scorso sulla scellerata vendita dei posti auto. Eppure la ‘tassa blu’ da pagare, con l’accordo stipulato con la società che si è aggiudicata la gestione dei parcheggi, prevede l’assunzione di disoccupati per ricoprire il ruolo di ausiliari del traffico. È diventato l’argomento principe sotto l’ombrellone, nei bar e persino nei ristoranti, dove vengono richieste le monetine necessarie per consumare un pasto e andare subito via. Il Codice della Strada prevede che i Comuni possano istituire delle zone di parcheggio a pagamento, delimitate dalle strisce blu, in determinate aree e va ribadito, però, che il Comune deve garantire parcheggi liberi e scegliere le aree a pagamento con criterio. Purtroppo, ad oggi, per fare cassa si è creato un mezzo disastro mandando su tutte le furie commercianti e cittadini. “Sui parcheggi a pagamento si può essere favorevoli o contrari, ognuno è libero di pensarla come meglio crede, ma sarebbe ora di finirla con questo teatrino stucchevole” si legge tra i commenti su Facebook. Ma qualcuno replica:  Dato che i parcheggi a pagamento esistono in tutte le città italiane, perché a Punta Secca, Punta Braccetto, Torre di Mezzo, Caucana e Casuzze non dovrebbero esserci?”. Se le cose fossero state fatte in maniera corretta, aggiungendo pure Torre di Mezzo e Punta Braccetto, con criteri e con tariffe eque, forse, sarebbe stato più semplice da accettare.

Annullare il bando dopo un mese comporterebbe il pagamento di penali e l’apertura di un contenzioso dagli esisti quanto meno disastrosi. In ogni caso sarebbe sempre il cittadino a pagarne le conseguenze, mentre diminuire le tariffe servirebbe a garantire l’utilizzo anche di quei posti disponibili. Certo è che questo problema va risolto, magari rivedendo ostili posizioni al palazzo di città che da parte della stragrande maggioranza dei cittadini non sono condivise. “Abbiamo in questo comune un civico consesso eletto dal popolo, ad oggi sicuramente poco incisivo – si legge ancora sui social – sulle problematiche inerenti a Santa Croce Camerina e alle borgate a mare, come i servizi nelle spiagge, la differenziata, la pulizie dei cigli delle strade e la disinfestazione”. Andrea Camilleri è morto, va onorato anche per aver creato i luoghi di Montalbano e speriamo che assieme a lui non muoia pure Punta Secca.

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